Confcommercio Pisa, chiusura del Ponte della Botte non condivisa. Dove sono finiti i ristori?

“Con la stessa celerità e speditezza con la quale la Provincia di Pisa ha assunto il provvedimento di chiusura totale del Ponte della Botte, ci auguravamo in parallelo un primo e altrettanto tempestivo stanziamento di fondi per le attività commerciali coinvolte. Purtroppo così non è stato” – dichiara con preoccupazione il direttore di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli: “Ricordo al presidente della provincia Massimiliano Angori che Confcommercio non ha assolutamente condiviso la scelta di avviare la chiusura totale del ponte, esprimendo al contrario una netta contrarietà per una decisione inaspettata e di senso opposto a quanto programmato nelle riunioni precedenti. Allo stesso modo, noto con amarezza che si parla genericamente di valutare un eventuale impatto che questa chiusura comporta per le attività coinvolte. In realtà, mi sarei aspettato che, contestualmente al provvedimento di chiusura del ponte fino al prossimo gennaio 2025, almeno se tutto procede come previsto, la provincia e i comuni coinvolti, Vicopisano, Cascina e Calcinaia avessero assunto, nero su bianco, un altrettanto importante stanziamento di fondi per sostenere le attività limitrofe, che già sono state ampiamente danneggiate, vivono in emergenza economica e che rischiano seriamente la chiusura”.

“Azzeramento di tutte le imposte, e un primo, significativo stanziamento di fondi a ristoro delle attività commerciali, sono provvedimenti altrettanto urgenti che la provincia e i comuni coinvolti non possono in alcun modo ulteriormente rinviare” – conclude il direttore di Confcommercio.