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Con una convenzione firmata in questi giorni tra Comune di Pisa e Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università di Pisa, è stato costituito un gruppo di lavoro tra tecnici del Comune e docenti universitari per formulare soluzioni innovative per il consolidamento della ex chiesa di Qualquonia, nel quartiere Sant’Antonio. Nel corso dell’intervento di restauro e recupero, avviato nello scorso marzo con fondi PNRR per un importo complessivo di 990mila euro, infatti, è stata riscontrata una situazione strutturale più complessa del previsto.
«La chiesa della Qualquonia che ha versato per molti decenni in uno stato di degrado merita un’attenzione assoluta per quanto riguarda sia gli aspetti architettonici ma anche strutturali – spiega l’assessore Raffaele Latrofa -. Ed è in questo secondo aspetto che gli uffici hanno ritenuto opportuno interessare l’Università di Pisa, in particolar modo il Dipartimento di ingegneria civile, affinché questo recupero abbia un supporto scientifico che ci permetta di raggiungere, attraverso successivi lotti, la completa riqualificazione sia sul piano strutturale che il recupero architettonico e artistico. Noi pensiamo che questo tipo di collaborazioni sia la maniera corretta per interagire con l’Università che può mettere a disposizione tutte le capacità, competenze e professionalità a servizio del bene comune della città, in questo caso di un recupero importante come la chiesa della Qualquonia».
Svolgimento dei lavori. La prima fase di lavori ha interessato gli spazi esterni: sono state demolite tutte le costruzioni aggiuntive sul lato nord e le facciate sono state liberate dalla vegetazione che le ricopriva. In questa fase sono stati montati i ponteggi esterni e si è provveduto alla spicconatura degli intonaci e agli interventi di consolidamento. Successivamente si è passati alla gestione del cassettonato ligneo adagiato all’interno del fabbricato: elemento di grande pregio, realizzato nella prima metà del Seicento e costituito da una articolata composizione geometrica in legno decorato e dipinto che incorniciava numerose tele raffiguranti la vita di Sant’Antonio.
La seconda fase di lavori ha riguardato la zona interna: inizialmente si è provveduto alla spicconatura degli intonaci nelle zone in cui erano presenti lesioni, poi, vedendo le caratteristiche delle murature, si è provveduto alla loro intera rimozione. In questa fase sono state anche asportate le travi di supporto del controsoffitto realizzato negli anni Sessanta del Novecento e i vuoti lasciati nelle murature sono stati riempiti con mattoni e malta. Durante questa fase della lavorazione, le murature si sono rilevate caratterizzate da lesioni e discontinuità.
Convenzione con il Dipartimento di Ingegneria. Considerato lo stato generale in cui si trova l’edificio con particolare riferimento allo stato delle murature portanti, si è ritenuto necessario un maggiore approfondimento dei possibili sistemi di consolidamento da utilizzare, per cui occorre studiare soluzioni tecniche innovative che favoriscano l’incremento della resistenza sismica garantendo la conservazione del bene architettonico. Per queste motivazioni il Comune di Pisa ha proposto di incaricare il Dipartimento di Ingegneria civile e industriale dell’Università di Pisa, tramite specifica convenzione tra i due enti, per fornire un supporto scientifico al fine di effettuare le valutazioni della sismoresistenza e proporre soluzioni innovative per il consolidamento della struttura. Il gruppo di studio formato dai tecnici del Comune e da docenti universitari è già stato costituito e inizierà a breve a lavorare, per agevolare il Comune nella programmazione delle attività da intraprendere.