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Molina mon amour, apputamento con lo spettacolo “L’importante è esagerare”

È dedicato a Enzo Jannacci l’unico appuntamento artistico dell’estate 2024 di Molina mon amourL’importante è esagerare, questo il titolo della serata, è uno spettacolo ideato e scritto da Fabrizio Bartelloni e Francesco Bottai, che si alterneranno in un racconto per musica e parole dedicato a uno dei protagonisti più significativi e originali della musica italiana.
Appuntamento a lunedì 8 luglio, alle 21.30, all’ex asilo “nella Buca” di Molina di Quosa (via Antonello da Messina 9). Ingresso 10 euro riservato ai soci. Prenotazione obbligatoria al 379 1913131 (solo WhatsApp). Alla fine dello spettacolo sarà offerto un dessert.

Oltre alla tradizionale cena del primo sabato d’agosto, infatti, ci sarà solo l’iniziativa sul grande artista milanese scomparso nel 2013 nel programma estivo dell’associazione.

“Lo spettacolo – afferma Bartelloni – è un mescolarsi di racconto, digressioni e aneddotica sulla vita e la formazione ed evoluzione artistica dell’artista, alternata ad alcuni dei suoi brani eseguiti dal vivo. Quella che proponiamo è una formula pensata per tutti, sia per chi Jannacci non lo conosce se non per i più grandi successi, sia per chi ama a fondo la musica e la poetica dell’artista: viaggeremo alla scoperta dei percorsi, delle storie e dei retroscena che hanno accompagnato la nascita di una canzone, così come di alcuni richiami o rimandi magari non immediati a volte annidati nei testi. È proprio attraverso il mescolarsi della parola narrata e di quella cantata, della musica e del racconto, che ci si può addentrare diagonalmente tanto nella storia musicale che nella dinamica creativa di alcuni dei maggiori esponenti della canzone d’autore italiana, come, appunto Enzo Jannacci”.

“Nel caso di Enzo Jannacci – sottolinea Bottai -, credo davvero che un approfondimento di questo genere sia non solo opportuno, ma necessario. Ancora oggi sono in tanti, direi in troppi, a non aver compreso appieno la grandezza di questo artista assolutamente unico nel panorama musicale italiano. Uno dei pochi, se non l’unico, a non aver avuto ‘padri’, ossia modelli di riferimento a cui si sia ispirato, divenendolo invece egli stesso per più di una generazione di cantautori, cabarettisti, attori, a riprova della sua originalità e versatilità”.