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In mostra a Calci gli sbalzi di “Bart”

Dal 30 Giugno al 7 Luglio 2024 la sala consiliare “Rino Logli” del Comune di Calci (Piazza Garibaldi 1) ospiterà la mostra Gli sbalzi di “Bart” – “Alchimie” dal progetto all’opera, in esposizione i bassorilievi sbalzati realizzati da Romano Bartelloni, in arte “Bart”. La mostra, curata da Paolo Grigò, gode del patrocinio del Comune di Calci.

L’inaugurazione si terrà alla 18 di domenica 30 Giugno, alla presenza del sindaco Massimiliano Ghimenti.

La mostra, gratuita, sarà visitabile negli orari di apertura del palazzo comunale.

Romano Bartelloni, in arte Bart, è nato a Pisa nel 1950 e oggi vive e lavora a Pescaglia, (LU). Si diploma maestro d’Arte allievo del Prof. Silvano Puccinelli nel 1968 presso l’Istituto d’Arte di Cascina (PI). Bart inizia l’attività artistica nel 1971 con la prima personale di pittura alla botteghina di Livorno, seguono mostre collettive e personali presso importanti gallerie Italiane, partecipa ottenendo premi e riconoscimenti in vari concorsi. Da più di 40 anni Bart trova nella scultura e nella ricerca materica la sua vera vocazione artistica, dedicandosi in particolare al bassorilievo a sbalzo su metallo, ottenendo con la patinatura effetti coloristici particolari.

“L’arte è un linguaggio universale – così il curatore, Paolo Grigò – che consente agli individui tra i più disparati per età, cultura e nazionalità di comunicare a vicenda emozioni e sentimenti. Nel tempo questo non è mutato perché viva è ancora oggi l’emozione che ci suscita l’arte rupestre della preistoria. Per Romano Bartelloni recuperare suggestioni tra loro molto vari, non disdegna profondità psicologiche ed emotive del nostro realismo esistenziale, né le gestualità. Il suo legame originario con la cultura figurativa, le include in un contesto artistico straordinariamente aggiornato dal punto di vista dei soggetti, reso senza tempo dal rigore che lo domina e lo trasforma in una sorta di sfida, un perenne combattimento con il soggetto. La lastra di ottone o di rame scelta dall’artista dopo la parte progettuale su carta del lavoro da eseguire è il campo nel quale si misurano le figurazioni fra frammento, memoria e sogno. Presentare i risultati a sbalzo con elegante leggerezza di chi sa quanti pensieri elaborati e contraddetti dall’artista stiano dietro a quei lavori considerati riusciti, perché finalmente corrispondono all’intenzione dell’artefice. E cosi, allo stesso modo, le opere dell’artista nascono d una miriade di esperimenti, che sarebbe lungo e noioso descrivere, ma che devono essere presi in conto per apprezzare in pieno con quanta armonia l’opera riveli capacità tecniche, coerenza di ispirazione e al tempo stesso, intelligenza dell’innovazione: che è poi, l’unico modo per infondere a ogni suo lavoro quella componente personale, che ne costituisce la vera, fondamentale sostanza. L’originalità comune denominatore della sua produzione che resta sempre il momento sperimentale e innovativo, specialmente dal punto di vista tecnico, ed anzi, è sotto questo spetto che l’artista ha costantemente portato avanti le sue ricerche, intensificando, specialmente attraverso il calibrato effetto delle patine sul metallo sbalzato, la creazione di motivi decorativi e formali di raffinata suggestione visiva (Botaniche, nature floreali, animali, figure ed altri simboli che ci conducono nelle rappresentazioni presenti in edifici pubblici, cattedrali o antichi palazzi, chiese); gli snelli profili curvilinei delle figure, che dinamizzano le forme, corpi che si separano per prendere forma e finiscono per torcersi e ricercarsi sfruttando abilmente anche un sottile gioco di patinatura, anche questa componente è essenziale importantissima per increspare la superficie con differenti intonazioni cromatiche, elementi estetici sempre frutto di quelle elaborate ricerche tecniche con gli acidi, prendono vita sotto l’attenta guida e il preciso sentimento dell’artista, che è il vero principio informatore di tutte le opere”.