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L’Aoup al quinto posto in Italia nel 2022 per attività assistenziale ad alta complessità e attrattività extraregionale e al primo posto in Toscana

Al quinto posto dopo quattro ospedali del Nord (di cui tre a Milano): l’Aoup è il primo fra gli ospedali toscani a figurare nella classifica stilata dal Ministero della sanità presentata il 12 giugno scorso a Roma e che ha analizzato le schede di dimissione 2022 dei vari ospedali italiani, calcolando punteggi ottenuti incrociando il peso medio della casistica (vale a dire la complessità dei casi trattati) con l’indice di attrattività extraregionale. Una classifica in cui, partendo dal flusso delle schede di dimissione ospedaliera – strumento fondamentale di programmazione sanitaria per interpretare sia in chiave gestionale sia epidemiologica l’andamento dell’assistenza sanitaria in Italia – emergono 20 grandi ospedali esaminati per volumi di attività, indice di case-mix (rapporto fra peso medio dei ricoveri di un ospedale e peso medio dei ricoveri nella casistica nazionale) e mobilità ospedaliera interregionale dei pazienti (indice di attrattività).

Premesso che i ricoveri a livello nazionale, nel 2022, sono tornati ai livelli pre-Covid del 2019 (circa 8 milioni: Rapporti annuali sui ricoveri ospedalieri (salute.gov.it), e che, in quasi 40 anni, l’attività di ricovero medico, prima predominante, ora ha ceduto il passo a quella di ricovero chirurgico (grazie agli enormi progressi della diagnostica ambulatoriale), in Aoup la mobilità ospedaliera maggiore si è confermata provenire dalle regioni del Sud Italia, fatta eccezione per la Liguria.

Su un totale di 50.882 ricoveri medici e chirurgici (di cui quasi l’85% di pazienti provenienti dalla Toscana), il resto sono di pazienti extraregione (i cui numeri più elevati sono per l’Endocrinochirurgia): dalla Liguria (1.415, di cui 138 per ricoveri in Endocrinochirurgia, 73 in Oculistica, 73 in Otorinolaringoiatria), dalla Puglia (937, di cui 447 in Endocrinochirurgia, 75 in Terapia medico-nucleare endocrino-oncologica, 69 in Psichiatria), dalla Campania (879, di cui 305 sempre in Endocrinochirurgia, 89 in Terapia medico-nucleare endocrino-oncologica, 54 in Chirurgia epatica), dalla Sicilia (789, di cui 243 in Endocrinochirurgia, 49 in Ortopedia e traumatologia, 37 in Terapia medico-nucleare endocrino-oncologica), dalla Calabria (691, di cui 182 in Endocrinochirurgia, 50 in Oculistica, 40 in Otorinolaringoiatria). Seguono ovviamente pazienti da tutte le altre regioni d’Italia e per tutte le altre specialistiche mediche e chirurgiche ma con numeri inferiori.

Sempre nel 2022 l’indice di attrattività delle singole Unità operative è stato, citando solo i primi posti, del 30,77% per l’Endocrinochirurgia, del 6,08% per l’Endocrinologia, del 5,04% per la Terapia medico-nucleare endocrino-oncologica, del 4,73% per la Psichiatria.

Quanto al peso medio Drg (complessità casi trattati), nel 2022, su 6.651 casi  (di cui 5.860 regionali), 181 pazienti erano liguri, 94 della Campania, 76 della Puglia, 67 della Calabria, 61 della Sicilia. La prevalenza dei ricoveri ad alta complessità si è registrata per interventi sul distretto toracico, sul pancreas, sul fegato, per i trapianti, sul rene, l’apparato urinario, l’ortopedia e la chirurgia addominale maggiore.

Infine, sempre nel 2022, anno preso in esame dal Ministero, su 6.651 ricoveri ad alta complessità (compresi i pazienti toscani), quasi l’11% sono provenienti da fuori regione (citando solo le prime tre macroaree: 189 nel Dipartimento Chirurgia e Medicina endocrino metabolica e dei trapianti, 130 nel Dipartimento Cardiotoracovascolare, 121 nel Dipartimento di Chirurgia addominale e Urologia).

I dati 2022 sono poi stati superati nel 2023 (indice di attrattività extraregionale per Drg ad alta complessità al 12,34%) e con una tendenza stabile nell’anno in corso.