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Università di Pisa: una mozione e un appello per la pace nella Striscia di Gaza

Al termine della seduta congiunta di giovedì 13 giugno, il Senato Accademico e il Consiglio di Amministrazione dell’Università di Pisa hanno approvato una mozione per la pace in Medio Oriente. Avviato anche un percorso di autodisciplina in merito ai rapporti con le industrie della filiera bellica. La redazione del documento è stata preceduta da un ampio confronto con i rappresentati della comunità universitaria. Qui di seguito il testo integrale della mozione approvata:

“Il Senato Accademico e il Consiglio di Amministrazione dell’Università di Pisa, in continuità con la propria deliberazione del 14 marzo 2024:

  • ribadiscono lo sdegno e lo sconforto, sia per la strage dei civili israeliani perpetrata da Hamas il 7 ottobre 2023, sia per la strage dei civili palestinesi attualmente in atto a Gaza da parte dell’esercito israeliano, che hanno suscitato e suscitano orrore in tutta la nostra comunità;
  • uniscono la propria a tutte le voci che chiedono l’immediato cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi e il libero accesso agli aiuti umanitari, auspicando una soluzione definitiva che, nel rispetto del diritto internazionale, garantisca la pacifica convivenza di tutti i popoli della regione.

Inoltre, alla luce della drammatica evoluzione della situazione nella Striscia di Gaza:

  • prendono atto di quanto recentemente espresso da ONU, Corte Internazionale di Giustizia, Amnesty International, Save the Children, e molti altri organismi internazionali;
  • condannano come ingiustificabile l’accanimento del governo e dell’esercito israeliano ai danni della popolazione civile palestinese;
  • esprimono vicinanza e solidarietà alla popolazione civile palestinese, agli ostaggi e alle loro famiglie;
  • sostengono gli sforzi delle migliaia di cittadini e cittadine di Israele che desiderano vivere in pace con i loro vicini;
  • esortano il Governo italiano a fare ogni sforzo per arrivare il più rapidamente possibile al cessate il fuoco, alla liberazione degli ostaggi, all’ingresso degli aiuti umanitari nella striscia di Gaza e per contribuire all’avvio di un vero processo di pace nella regione, attuando le deliberazioni dell’ONU.

Con riguardo alle richieste di boicottaggio delle università israeliane:

  • non aderiscono a iniziative di boicottaggio, che appaiono in contrasto con la missione dell’università di promuovere il dialogo e di aprire ponti fra culture diverse;
  • rivolgono un appello alle università israeliane, con cui l’Università di Pisa collabora, perché si facciano portatrici della necessità di rispettare i diritti umani fondamentali e di sviluppare processi di pace. L’appello verrà formalizzato dal rettore.

Con riguardo alle richieste di interruzione dei rapporti con industrie della filiera bellica:

  • confermano la scelta di non partecipare in alcun modo a ricerche o progetti rivolti allo sviluppo o al perfezionamento di sistemi di arma;
  • si impegnano a definire le modalità per inserire questa scelta politica nelle fonti normative dell’Ateneo, dallo statuto, al codice etico, alla disciplina dei contratti conto terzi, al regolamento sulle aziende spin-off, e a questo scopo danno mandato al rettore di istituire una commissione istruttoria ad hoc, inclusiva della componente studentesca;
  • si impegnano a effettuare monitoraggi annuali dei progetti di ricerca attivati dai Dipartimenti su materie sensibili e a rendere pubblici gli esiti dei monitoraggi;
  • si impegnano a incoraggiare l’approfondimento e il dibattito sulla responsabilità   sociale della ricerca, e in particolare sul fenomeno in crescita del business degli armamenti, anche avvalendosi del supporto del gruppo RRI – CISP”.