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Una città proletaria torna a teatro. E lo fa, dopo più di trent’anni, sul palco del Magazzino di Antonio a Molina di Quosa. Lo spettacolo, prodotto dall’associazione Molina mon amour, avrà luogo sabato 18 maggio 2024 alle 21.30, con la tradizionale cena a buffet a partire dalle 20.
Il fortunato romanzo dello scrittore Athos Bigongiali è pronto, dunque, ad aprirsi nuovamente al pubblico grazie a una pluralità di voci, musica, video e immagini: un vortice che avvolgerà gli spettatori in un viaggio tra le pagine che già nel 1989 appassionarono Elvira Sellerio, la prima a pubblicare un testo che riscosse un grande successo di critica in tutto il Paese. Per avvicinare le nuove generazioni e il pubblico dei giorni nostri, nel 2016 MdS Editore decise di riproporre il lavoro di Bigongiali in versione ampliata.
Nato da un’idea di Paolo Giommarelli (che coordina il tutto), Viaggio nella memoria. Scene da Una città proletaria prevede un’alternanza sul palco di attori, lettori e lettrici “ad alta voce” di Molina mon amour e amici pronti a dare il proprio contributo a questo viaggio nella Pisa dei primi quindici anni del Novecento: Massimiliano Bacchiet, Antonella Biegi, Anna Calloni, Giovanna Colombini, Aegli Dikeos, Maria Valeria Della Mea, Franco Farina, Sara Genovesi, Cristina Lazzari, Domenico Marrone, Patrizia Palla, Silvano Patacca e Roberto Scarpa.
A completare il tutto, la partecipazione straordinaria di Marina Zanchi e Roberto Mantovani, gli interventi musicali di Maurizio Bigongiali e i filmati a cura di Mattia B. e dell’Archivio della Biblioteca Serantini ISSORECO.
Il Magazzino di Antonio è a Molina di Quosa in piazza Martiri della Romagna 26.
Inizio spettacolo ore 21.30, cena a buffet dalle 20. Costo 20 euro.
Ingresso con tessera di Molina mon amour inclusa nel prezzo e prenotazione obbligatoria al: 379 1913131 (solo WhatsApp).
Una città proletaria, il romanzo
Una città proletaria è storia inverosimile ma vera. Non storia microscopica, curiosa, singolare. Storia di una città, Pisa, maggior centro italiano del libero pensiero, ma anche terza città industriale del primo Novecento; e del passare leggero, vivo, appassionato in quella città, di un gruppo casuale di giovani e vecchi ribelli. Intellettuali, cronisti, sindacalisti, proletari, utopisti, anarchici, pionieri e poeti del volo. Una città proletaria è una storia di anarchici, della prima camera del lavoro, dell’opposizione alla guerra, parla dei vinti e delle loro storie, recuperando memorie che parevano perdute o colpevolmente trascurate, di uomini e donne che sono meritevoli del nostro ricordo. E la penna di Bigongiali è al tempo stesso lieve e quanto efficace nel dar voce a persone che sopravvivono negli archivi, che, loro malgrado, parlano e raccontano storie incredibili se si è capaci di tendere l’orecchio.