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Questura di Pisa, continua il contrasto ai delitti contro le fasce deboli: un pedofilo ed uno stalker sottoposti dalla Squadra Mobile a misura cautelare nelle ultime settimane

La Polizia di Stato di Pisa, nelle ultime settimane, coordinata dalla Procura della Repubblica della città della torre pendente, ha concluso due significative operazioni di polizia giudiziaria.
La prima di esse fa riferimento ad un caso di stalking. Nel dettaglio, l’indagato, sessantunenne, dopo l’interruzione del rapporto sentimentale risalente al 2009 con la propria campagna, cinquantasettenne, non si era mai rassegnato alla fine della relazione e, quando nell’inverno scorso, scopriva che la donna aveva una nuova relazione iniziava ad attuare delle condotte fortemente oppressive.
In un crescendo di atti persecutori, l’indagato metteva in atto delle condotte sempre più moleste nei confronti di ex compagna: appostamenti sotto casa e sotto il luogo di lavoro, veri e propri pedinamenti nonché numerosissime lettere anonime. In una occasione l’uomo è arrivato persino ad introdursi abusivamente all’interno delle pertinenze dell’abitazione della persona offesa.
In relazione a questi fatti, su richiesta della Procura della Repubblica, il Giudice per le Indagini Preliminari di Pisa ha adottato, sulla base di una articolata e dettagliata indagine della Squadra Mobile, durata soltanto una settimana, un provvedimento di divieto di allontanamento dai luoghi frequentati dalla persona offesa, supportato dall’installazione del cosiddetto braccialetto elettronico.

Ancora più delicata e sensibile è stata la seconda indagine condotta dalla Sezione specializzata della Squadra Mobile di Pisa.
In questa attività investigativa si è purtroppo riscontrato il caso di un uomo che ha abusato sessualmente di un minore di quattordici anni, arrivando a documentare le proprie azioni scellerate con lo smartphone.
Le indagini hanno avuto scaturigine proprio dalle confessioni della vittima ad un genitore che ha chiesto immediatamente aiuto al Pronto Intervento della Questura di Pisa. Le repentine indagini, tutte effettuate nel pieno rispetto della integrità psicofisica della minore, riuscivano in poche ore a delineare un grave quadro indiziario a carico dell’indagato, suffragato in maniera inequivoca dall’acquisizione delle foto dallo smartphone di quest’ultimo, peraltro eliminate proprio allo scopo di inquinare le prove dell’atroce delitto.
L’esito delle indagini effettuate ha determinato pertanto la Procura della Repubblica a richiedere una ordinanza di custodia cautelare in carcere al Giudice per le Indagini Preliminari, che aderiva a quanto prospettato dagli inquirenti. La misura è stata in seguito eseguita dalle donne e gli uomini della Squadra Mobile che hanno condotto l’uomo presso la locale Casa Circondariale.