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Da mezzogiorno di oggi, lunedì 25 marzo, la città di Pisa è ufficialmente entrata nel 2025, nove mesi di anticipo rispetto al resto del mondo. Secondo la tradizione, infatti, a Pisa il 25 marzo ricorre il tradizionale Capodanno in stile pisano, che segna l’arrivo del nuovo anno in occasione dell’Annunciazione alla Vergine Maria dell’incarnazione di Gesù. L’ingresso nel nuovo anno avviene esattamente quando in Cattedrale un raggio di sole da una finestra della navata centrale illumina dalla parte opposta una mensolina a forma di uovo sul pilastro accanto al celebre pergamo di Giovanni Pisano. Dopo gli eventi del fine settimana, la cerimonia del raggio di sole all’interno del Duomo in piazza dei Miracoli è stata introdotta, stamani alle ore 11, da un piccolo corteo storico della Rappresentanza pisana che ha sfilato da piazza XX Settembre a piazza dei Miracoli. Intorno alle ore 12, dopo che il raggio di sole ha illuminato la mensola a forma di uovo, con la formula pronunciata dal sindaco di Pisa: “A maggior gloria di Dio, e invocando l’intercessione della Beata Vergine Maria e di San Ranieri nostro Patrono, salutiamo l’anno 2025”, Pisa ha accolto il nuovo anno.
“Una tradizione che si rinnova ogni anno – dichiara il sindaco Michele Conti – con una partecipazione sempre maggiore da parte dei cittadini pisani e dei turisti presenti in città. Dopo il grande successo delle iniziative che si sono svolte nel fine settimana, grazie al grande lavoro promosso dall’assessore alle tradizioni della storia e identità di Pisa Filippo Bedini, stamani la cattedrale è gremita di persone che vengono qui per assistere alla cerimonia del raggio di sole, un momento simbolico di buon auspicio per la città. Il Capodanno Pisano oltre a questo significato tradizionale, può rappresentare il punto di partenza della stagione turistica: da qui, trascorso il periodo invernale, si riparte con il periodo di alta stagione che, con la Pasqua alle porte, ci porta verso il periodo primaverile ed estivo di massima affluenza dei flussi turistici, in cui la città vede concentrati importanti appuntamenti delle nostre tradizioni storiche”.
“Dobbiamo ancora continuare a lavorare – prosegue il Sindaco – affinché gli eventi della nostra tradizione siano sempre più conosciuti e diventino motivo di attrazione turistica, per questo stiamo portando avanti il nostro piano di valorizzazione degli spazi pubblici e di promozione degli eventi: oggi andrà in approvazione in Consiglio Comunale la modifica della Patrimonio Pisa, che va nella direzione di migliorare il sistema di accoglienza degli spazi pubblici comunali, mentre stiamo continuando a lavorare alla partecipata che possa prendere in mano la gestione degli eventi cittadini, promuovendoli a livello nazione e internazionale. Questa è la vera sfida della città nei prossimi anni: il mio augurio per il 2025 è che a Pisa il turismo continui a crescere, proseguendo con il risultato positivo registrato nel 2023 con il superamento dei due milioni di presenze turistiche in città, in modo da diventare vero e proprio volano della nostra economia.”
“Il Capodanno di quest’anno – aggiunge l’assessore Filippo Bedini – è all’insegna della tradizione e del rafforzamento del legame strettissimo con la festività cristiana dell’Annunciazione. A questo fine abbiamo pensato alla novità di ovvero l’Infiorata dell’Annunciazione, allestita nella Chiesa della Spina da sabato, in modo da riannodare i fili tra la festa civile, cioè l’ingresso dell’anno secondo il calcolo pisano, con la festività religiosa. Sono soddisfatto dell’entusiasmo e della partecipazione di pubblico registrata agli eventi che hanno animato la città nel fine settimana. Ringraziamo tutti coloro che hanno collaborato alla riuscita del Capodanno e ricordiamo chi ha avuto il merito di riscoprire questa tradizione negli anni ’80, in particolare Umberto Moschini e Paolo Gianfaldoni. Come Amministrazione cerchiamo di fare ogni anno del nostro meglio per migliorare la qualità e il taglio culturale del Capodanno, soprattutto per trasmetterlo alle future generazioni, in modo che i pisani sempre di più possano appassionarsi e sentire questo momento come qualcosa che appartiene davvero alla città e all’identità di Pisa, che non è dunque solo folclore ma anche cultura, storia e tradizione”.