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Partigiano Willy Jervis: venerdì alla Domus Mazziniana l’iniziativa del Movimento federalista europeo

Movimento federalista europeo, Fondazione Adriano Olivetti, Chiesa evangelica valdese, Fondazione circolo Rosselli e Domus Mazziniana presentano:

WILLY JERVIS – PARTIGIANO, OLIVETTIANO, VALDESE PER LA FEDERAZIONE EUROPEA

Iniziativa a 80 anni dalla morte di un martire della Resistenza, fondatore Mfe e figura poliedrica tra impresa, religione e politica. Con il contributo di Anpi, comitato per la Federazione europea FE 9-5 e Ami

Iniziativa organizzata dal Movimento Federalista Europeo in ricorrenza degli 80 anni dalla scomparsa del partigiano Guglielmo “Willy” Jervis. L’evento, dal titolo “Willy Jervis – partigiano, olivettiano, valdese per la federazione europea” si tiene in collaborazione con la Chiesa evangelica valdese di Pisa, della fondazione circolo “Rosselli”, la fondazione Adriano Olivetti, l’Associazione mazziniana italiana, l’Associazione nazionale partigiani d’Italia e il comitato per la Federazione europea Fe 9-5.

L’iniziativa si terrà alla Domus Mazziniana di Pisa venerdì 15 marzo alle ore 17 (ingresso da via D’Azeglio) dove interverranno: Valdo Spini, presidente fondazione circolo Rosselli; Angela Ricci, fondazione Adriano Olivetti; Daniele Bouchard, pastore chiesa evangelica valdese di Pisa; Bruno Possenti, presidente Anpi provinciale Pisa. Conclude: Andrea Bianchi, segretario centro regionale toscano Mfe. Introduce: Pietro Finelli, direttore Domus mazziniana, vicesegretario nazionale Mfe. Coordina: Valentina Ghelardi, segretaria sezione Mfe Pisa.

“La figura di Jervis racchiude in sé una serie di caratteristiche che ne tracciarono la personalità poliedrica di un combattente per la libertà – affermano Bianchi e Finelli – un’attitudine che abbracciava aspetti che solo apparentemente potevano sembrare diversamente contestualizzati, ma che in realtà avevano uno stretto collegamento tra loro non solo per collocazione nel periodo storico, ma soprattutto per principi e valori, per quel fortissimo senso dell’etica che lo caratterizzarono e ne animarono il temperamento di uomo d’azione e di pensiero”.

Jervis, federalista europeo, fondatore nel 1943 del Movimento insieme ad Altiero Spinelli fu un partigiano molto attivo nel pedemontano torinese. Ingegnere alla Olivetti di Ivrea, della quale prende le redini mentre Adriano Olivetti ripara in Svizzera durante la Seconda guerra mondiale, Willy è un valdese molto attivo e, soprattutto, una “mente” della formazione partigiana Giustizia e Libertà, oltre che esperto alpinista. Tra l’altro tiene i contatti con gli inglesi (aveva origini britanniche), in Svizzera, per i lanci di armi e rifornimenti ai gruppi partigiani. Venne catturato dalle ss italiane al ponte di Bibiana l’11 marzo 1944 mentre tornava in motocicletta alla sua casa di Torre Pellice dalla Val Germanasca, dopo un incontro con i comandanti partigiani Malan e Favout. Gli trovano addosso un tubo esplosivo ricevuto dalla miniera di talco della Gianna e importanti documenti. Viene torturato alla caserma degli Airali a Luserna e poi consegnato alla Gestapo, alle carceri Nuove di Torino. Tutti i tentativi di farlo liberare risultano vani; il 27 luglio il maresciallo tedesco Albrecht firma la relazione finale che lo condanna a morte. Willy Jervis ha 43 anni. Il 4 agosto, cinque mesi dopo la sua cattura, durante un massiccio rastrellamento delle Valli, viene inviato insieme ad altri quattro partigiani da Torino alla caserma di Torre Pellice. Il 5 agosto, verso sera, viene portato sulla piazza di Villar Pellice dove viene trucidato. La strada dove per anni ha avuto sede la Olivetti a Ivrea è a lui intitolata.