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La Senatrice Pd rincara dopo l’intervento di Piantedosi in Aula: “Piuttosto riceva gli studenti che manifestavano pacificamente e che sono stati manganellati, ascoltandoli e chiedendo loro scusa”.
Poi mostra la foto dei ragazzi con le mani alzate in segno di pace e parla di Dora, la tredicenne picchiata con i manganelli
A seguito delle cariche delle forze dell’ordine durante la manifestazione pacifica degli studenti a Pisa, la senatrice Pd Ylenia Zambito è intervenuta al Senato dopo la relazione del ministro dell’Interno Piantedosi nella giornata di giovedì 29 febbraio. Il risultato delle cariche del 23 febbraio scorso è stato di 17 feriti, 11 di loro minorenni.
“L’intervento del ministro dell’Interno Piantedosi non ha convinto per niente – afferma la Senatrice –, non tanto per le cose che ha detto oggi, ma per quello che è successo in questi mesi ponendolo in contraddizione con le parole dei principali esponenti dei partiti che sostengono il Governo. Dice che è stata avviata un’indagine interna, ma è in ritardo, la realtà è che il Governo ha perso l’occasione di denunciare subito, senza tentennamenti, la gravità delle immagini di Pisa”.
“Studentesse e studenti presi a manganellate, colpiti a terra e feriti mentre protestavano pacificamente – ricorda la parlamentare dem –. Ne abbiamo lette e sentite di tutti i colori, ma la realtà nella foto che gira da giorni in rete e sui media, dei ragazzi minorenni con le mani alzate, pacifici, che sono stati caricati dalla Polizia, alcuni di loro costretti anche al ricovero in ospedale, come Dora, 13 anni, caricata dalla Polizia. Ho detto al Governo di andarsi a leggere la sua intervista: altro che antagonisti, questi sono studenti e molti alla loro prima manifestazione”.
“Il Ministro avrebbe dovuto agire subito – prosegue –, proprio a garanzia delle forze dell’ordine e del compito che svolgono per cui li ringraziamo ogni giorno: individuare le responsabilità senza rincorrere in giustificazioni e senza cercare capri espiatori, sarebbe servito a ricostruire l’autorevolezza delle forze dell’ordine, evitando di rompere il patto tra cittadini e istituzioni”.
“Mi hanno colpito le parole dei professori di quegli studenti – ricorda –: ci si lamenta sempre dell’indifferenza dei giovani e poi quando scendono in piazza per manifestare le proprie idee lo Stato reagisce con i manganelli”.
“Dopo quello che è stato detto da Piantedosi andremo avanti con le nostre azioni per chiedere chiarezza su questi fatti, che si sono tenuti in un clima, formatosi nel Paese, che mette in discussione i nostri principi democratici e costituzionali. Quando si identifica chi grida “Viva l’Italia antifascista” e viene identificato, come chi ha deposto un fiore in memoria di Navalnj, quando nei cortei si reprime la protesta con i manganelli, significa una cosa chiara: si sta alzando nel Paese un vento repressivo che rischia di indebolire, prima di tutto, la credibilità delle nostre istituzioni e delle forze dell’ordine”.
“Sono stata di persona al Pronto Soccorso – ricorda –, ho raccolto l’incredulità ed il dolore degli studenti e delle loro famiglie. Ho visto con i miei occhi ragazzi giovanissimi feriti, i volti insanguinati, le fratture alle mani per difendersi dai manganelli. Questo è il fallimento del Governo”.
“Come ho detto, quei ragazzi li ho incontrati e ci ho parlato. Lo faccia anche il ministro Piantedosi, li inviti al Viminale, ci parli e poi faccia l’unica cosa che doveva fare venerdì scorso: chieda loro scusa. Solo così potrà tentare di ricostruire quel patto tra lo Stato e quella bellissima piazza che a Pisa, nel tardo pomeriggio di venerdì scorso, si è riempita in modo fermo e pacifico”, ha concluso Zambito.