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Riportiamo il primo comunicato d Cambiare Rotta Pisa del 26 febbraio: “Dopo l’incontro in prefettura constatiamo che l’impegno preso dalla Prefetta di Pisa di inoltrare al ministero le nostre richieste non sta avendo ancora riscontro.
Registriamo la solita lentezza delle istituzioni a prendere in seria considerazione le richieste che provengono dagli studenti.
Per queste ragioni continueremo la protesta, rispedendo al mittente i tentativi di cavalcare la protesta da parte dei sindacati concertativi CGIL CISL e UIL e delle forze politiche del centro sinistra. Non sono i nostri referenti politici e non ci rappresentano. Ricordiamo le manganellate e le cariche ordinate durante i loro governi e la macelleria sociale che hanno promosso sposando le politiche neoliberiste negli ultimi venti anni. Sono anche loro i responsabili del riarmo e della tendenza alla guerra entro cui ci hanno condotto e della quale il genocidio palestinese è l’esempio più brutale.”
Più tardi la rettifica in quanto viene comunicato l’inoltro del documento all’Ufficio centrale del Ministero dell’Interno con le rivendicazioni di seguito:
“Venerdì 23 febbraio a Pisa ero insieme agli studenti che sono nuovamente scesi in piazza per manifestare, come facciamo da mesi, la nostra solidarietà ai palestinesi, per lo più giovani come noi, per fermare il genocidio e l’occupazione militare e coloniale da parte di Israele sulla Palestina. A Gaza prima del 7 ottobre 2023 il 40% della popolazione non aveva più di 14 anni e in 5 mesi oltre 15mila bambini sono stati uccisi dalle bombe israeliane. A Gaza e in Cisgiordania il popolo palestinese sta subendo la recrudescenza di un vero e proprio genocidio, come e’ stato riconosciuto anche dall’iniziativa giudiziaria internazionale del Sud Africa.
Gli studenti quella mattina però sono stati pestati violentemente dalla Polizia di Stato, che ha completamente violato gli articoli 17 e 21 della Costituzione che garantiscono il diritto a riunirsi pacificamente e senz’armi in luogo pubblico anche senza preavviso e il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero.
Diritti che la cittadinanza pisana ha dimostrato d voleri difendere a tutti i costi, manifestando a migliaia nei giorni successivi ritornando laddove la Questura di Pisa ha selvaggiamente represso gli studenti medi e universitari. Tuttavia, oltre alle dichiarazioni eventuali, non abbiamo ancora avuto nessuna dimostrazione che le istituzioni preposte siano conseguenti con le proprie dichiarazioni e in sinergia con la cittadinanza nell’impedire che i responsabili delle violazioni costituzionali compiute Venerdì 23 febbraio a Pisa non si ripetano più.
Per questo mi incateno davanti al Palazzo della Prefettura fino a quando non sarò ricevuta dal Prefetto per chiedere le seguenti rivendicazioni:
1) Le immediate dimissioni dell’attuale Questore di Pisa, Sebastiano Salvo
2) L’individuazione, per disporne le dimissioni da qualsiasi incarico nella gestione delle piazze per motivi di ordine pubblico, dei Dirigenti di Pubblica Sicurezza proposti alla direzione delle forze dell’ordine nella gestione della piazza venerdì 23 febbraio in Piazza dei Cavalieri
3) La riconoscibilità degli agenti impegnati nel controllo delle manifestazioni attraverso l’apposizione di sigla e numero progressivo sulle divise, ovvero con un Codice Identificativo.
Ritengo con queste richieste di interpretare il sentimento di tanti giovani e cittadini non disposti a rinunciare all’agibilità politica che sembra pericolosamente essere stata messa in discussione a Pisa e in tutto il paese.
Camilla Diurno di Cambiare Rotta”