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Prosegue l’intervento di riqualificazione del quartiere di San Martino, che interessa i vicoli Borghese, Rosselmini, Scaramucci, San Bernardo e le vie Giordano Bruno, Sancasciani, Pietro Gori, la stessa via San Martino e via Ceci.
L’intervento prevede la realizzazione del nuovo impianto di illuminazione pubblica, della videosorveglianza con l’installazione di 13 nuove telecamere, della nuova pavimentazione in lastrico per i vicoli e degli interventi sulla fognatura. Circa 900mila euro di investimento complessivo a carico dell’Amministrazione Comunale.
Ad oggi in vicolo Rosselmini, vicolo Scaramucci, vicolo Borghese e nel primo tratto di via San Bernardo è già stata ultimata la realizzazione della pavimentazione con il nuovo lastrico in pietra, dei sottoservizi necessari ed il posizionamento dei nuovi corpi illuminanti, rappresentato da lanterne artistiche. In Via San Martino, via Ceci, piazza Piazza San Martino, via Giordano Bruno sono terminate le operazioni di scavo e posizionate quasi tutte le lanterne. Una volta posizionati tutti i corpi illuminanti e smantellato il vecchio impianto di illuminazione pubblica, prima dell’accensione della nuova linea con lampade a led, saranno installate le telecamere, collegandole alla rete esistente delle telecamere dell’Amministrazione comunale. L’ultimazione dei lavori è prevista per la fine del mese di aprile.
“Le nuove lanterne artistiche che già si vedono in tutto il quartiere San Martino – commenta l’assessore ai lavori pubblici e cura della qualità urbana Raffele Latrofa – sono un altro esempio del modello “Salisbrugo” che stiamo mettendo in pratica per riqualificare gli arredi urbani di tutta la città, come previsto in campagna elettorale. La cura dei dettagli, l’utilizzo di materiali lapidei e di lanterne artistiche che conciliano l’attenzione all’aspetto estetico con l’utilizzo delle nuove lampade a led, caratterizzeranno tutti gli interventi di riqualificazione previsti in centro storico, in modo da creare una continuità di arredo e di estetica che accomuni l’asse pedonale di Corso Italia e Borgo Stretto con tutti i quartieri storici del centro.
“Non è più pensabile di vedere a Pisa – prosegue l’assessore – 30 tipologie diverse di cestini, così come ho verificato io stesso. Per questo è allo studio un piano di arredi urbani diviso per aree (centro storico, quartieri e litorale) che ridefinisca una tipologia di arredi unica e omogenea per ogni zona urbana e che restituisca decoro ad ogni quartiere della città.”