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Anche i lavori per il “Parterre” hanno trovato il via con il montaggio del cantiere. Le maestranze sono dunque pronte a portare a nuova vita lo spazio sangiulianese che ha già goduto del pieno recupero del primo lotto di interventi terminato ed inaugurato nel 2023. Dopo gli importanti progetti avviati negli ultimi mesi, con particolare riferimento a quelli che interessano San Giuliano Terme, come il recupero dell’ex Opera Pia (sempre finanziato dal Next Genration Eu) e della piscina comunale, se ne aggiunge un altro molto significativo per il capoluogo.
“Il “Parterre” rappresenta una nuova visione di spazio pubblico che deve essere esteticamente all’altezza, ma anche funzionale e con una migliore fruibilità, un luogo completamente rigenerato che tornerà a risplendere – affermano l’assessore ai Lavori pubblici Francesco Corucci e l’assessore all’Ambiente Filippo Pancrazzi –. Il progetto del secondo lotto prevede la riqualificazione di tutta l’area aperta conservandone l’organizzazione e la geometria degli spazi, attraverso la realizzazione di aiuole a quota del terreno e pavimentazione in calcestruzzo drenante, permeabile, ecologico e fonoassorbente”.
“Sarà prevista inoltre l’installazione di una struttura ad uso bar ristoro allo scopo di rendere maggiormente vivibile il parco pubblico – proseguono –. Anche per il progetto del secondo lotto saranno adottate tutte le opportune soluzioni per il superamento delle barriere architettoniche con particolare attenzione sia all’utente diversamente abile che si muove su carrozzina, sia all’anziano con difficoltà motoria che ai bambini ed alla prima infanzia. Dunque, per garantire sicurezza e fruibilità del nuovo spazio, si provvederà alla demolizione degli usurati muretti in laterizio. I percorsi saranno opportunamente dimensionati e la pavimentazione sarà a piano continuo. In tutta l’area sarà previsto un impianto di illuminazione pubblica, sempre nell’ottica della massima fruibilità e sicurezza dello spazio riqualificato”.
“I pini presenti attualmente nel parco sono stati piantati durante il fascismo, i platani del Parterre originale vennero abbattuti per far spazio al parco littorio nel 1936, questi pini ormai quasi novantenni sono stati sottoposti a una perizia agronomica e risultano pressoché in stagnazione vegetativa e non più sicuri per questo contesto urbano. Dunque, dovendoli rimuovere si è ritenuto inopportuno di sostituirli con altri pini e si è pensato di riportare il parco al suo aspetto originario: quello del Parterre ottocentesco, in cui l’albero dominante era il platano, così come in altre aree, simbolo di San Giuliano Terme come viale dei Boboli. Con il parere favorevole delle Soprintendenza locale e di Quella speciale Pnrr saranno quindi rimossi i pini presenti e saranno sostituiti da un numero maggiore di tigli, lecci (in uniformità con le alberature già esistenti) e in prevalenza platani di una varietà resistente al cancro colorato. Saranno mantenuti gli altri alberi presenti come i lecci e i tigli presenti nel lato della piazza già recuperato. Le nuove piantumazioni vanno ad aggiungersi a quelle già eseguite nei mesi scorsi nella vicina area pubblica ex Lazzeri, che si sommano altresì al progetto di piantumazione di essenze arboree che sta interessando in maniera diffusa tutto il territorio comunale”, concludono gli assessori.
L’investimento complessivo dei due lotti si aggira attorno al milione di euro. Per il primo lotto sono stati impiegati 370mila euro, grazie anche al contributo della Fondazione Pisa da 250mila euro e alla cifra di 120mila euro messa a disposizione dal bilancio comunale. Preliminarmente al primo lotto di intervento, la piazza è stata acquisita interamente al patrimonio comunale; la metà della proprietà, infatti apparteneva alla Regione Toscana ed è stata acquistata per una cifra pari ad euro 132.350. Il secondo lotto invece è coperto dal contributo del Next Generation Eu della Commissione europea, ottenuto dal comune di San Giuliano Terme, che andrà a finanziare interamente l’intervento da 610.000 euro.
L’intera iniziativa della Commissione europea è strutturata su tre pilastri: sostegno agli Stati membri per investimenti e riforme, rilancio dell’economia dell’Unione Europea incentivando l’investimento privato e trarre insegnamento dalla crisi. In questo contesto si inserisce il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), lo strumento che traccia gli obiettivi, le riforme e gli investimenti che l’Italia intende realizzare grazie all’utilizzo dei fondi europei di Next Generation Eu, per attenuare l’impatto economico e sociale della pandemia e rendere l’Italia un Paese più equo, verde e inclusivo, con un’economia più competitiva, dinamica e innovativa. Il Piano si articola in sei missioni, che rappresentano le aree “tematiche” strutturali di intervento: digitalizzazione; innovazione; competitività; cultura e turismo; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute.