Physical Address
304 North Cardinal St.
Dorchester Center, MA 02124
Physical Address
304 North Cardinal St.
Dorchester Center, MA 02124
Sei artisti, sei saracinesche e sei personaggi sanminiatesi e non, che hanno fatto la storia della Città della Rocca. Sono questi gli ingredienti di “Storie su serranda – I volti dello Scioa”, il progetto di street art del Comune di San Miniato, a cura dell’associazione Tra i Binari, realizzato grazie al contributo del Consiglio regionale nell’ambito del bando Ri-Generazione Toscana, così come previsto ai sensi della legge regionale 3/2022. Ad inaugurarlo sono stati il sindaco Simone Giglioli, il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo, la vicesindaca Elisa Montanelli, l’assessore alla cultura Loredano Arzilli, Francesco Mugnari dell’associazione Tra i Binari, alla presenza di alcune classi della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto “Sacchetti” di San Miniato.
L’iniziativa coinvolge sei saracinesche del lato della Città di San Miniato che va da Piazza Buonaparte a Piazza XX Settembre e via Ferrucci, cuore del quartiere Scioa, ormai divenuto vero e proprio “Distretto della cultura”, sulle quali sono stati raffigurati personaggi (sia maschili, sia femminili) di rilevanza storica che hanno trovato i natali o hanno avuto strette connessioni con il quartiere Scioa. A raffigurarli sono sei famosi street artist. In Piazza Buonaparte n. 1 il famoso street artist Ligama, coordinatore dell’intero progetto, ha ritratto Giosuè Carducci; in via Maioli n. 3, Rame 13 ha ritratto Maria Maddalena D’Austria; in via Maioli n. 31, di fronte alla Casa-Museo di Dilvo Lotti e Giuseppina Gazzarrini, Waldon ha ritratto il pittore e la moglie. In via Maioli n. 71, Olio ha ritratto Pietro Bucalossi; in via Bagnoli n. 16, Sara Panicci ha dipinto i registi Paolo e Vittorio Taviani e in via Ferrucci, Lisa Gelli ha raffigurato Ippolita Gargini detta la “Briccola”.
Ma vediamo chi sono queste figure e quali legami hanno con San Miniato. Giosuè Carducci, poeta e scrittore, negli anni in cui insegnava al Ginnasio di San Miniato frequentava il “Caffè Micheletti” (oggi Caffè Bonaparte), locale che viene ricordato nelle belle pagine del suo “Le risorse di San Miniato al Tedesco e la prima edizione delle mie rime”. Maria Maddalena d’Austria, dopo la prematura morte del marito nel 1621, oltre a dedicarsi con la suocera Cristina di Lorena all’educazione dei figli, in particolare del futuro granduca Ferdinando II, ebbe in eredità il governo della Città di San Miniato fino alla morte e si adoperò affinché la cittadina divenisse Diocesi. Dilvo Lotti, sanminiatese, pittore e incisore, animatore culturale insieme alla moglie Giuseppina Gazzarrini, ha esposto alla Biennale di Venezia e alla Quadriennale di Roma. Pietro Bucalossi, sanminiatese, medico, direttore generale dell’Istituto Nazionale per lo studio dei tumori, deputato, sindaco di Milano, ministro della Repubblica, a lui si devono importanti leggi e studi scientifici. Paolo e Vittorio Taviani, sanminiatesi, registi cinematografici, vincitori dei più importanti Festival (Venezia, Cannes, Berlino) e dei più importanti premi cinematografici. Ippolita Gargini detta la “Briccola”, sanminiatese, pittrice, allieva di Stefano Ussi, figliastra di Augusto Conti, sposò il Generale Ottavio Briccola, alcune sue opere si trovano all’Accademia degli Euteleti, nel Monastero di San Paolo e nella cappella del Seminario Vescovile.
Le opere sono state realizzate seguendo le caratteristiche del trompe-l’œil, in modo da avere una maggiore integrazione possibile con l’architettura del quartiere, e sono state inserite nella specificità degli edifici che le ospitano.Creano una sorta di scenografia che ingloba in maniera oculata elementi funzionali del centro storico, per fondersi con l’architettura e superarne i limiti. Si possono infatti trovare i ritratti dei fratelli Taviani dietro la porta di casa aperta mentre indisturbati lavorano al prossimo film, oppure Maria Maddalena d’Austria che, attraverso la finestra di una casa, legge il documento che sancisce la nascita della Città di San Miniato e della sua Diocesi.
“La sinergia tra la cittadinanza, le artiste, gli artisti e i vari protagonisti del progetto stanno rendendo la comunità di San Miniato un luogo che, con resilienza, ripercorre le proprie radici e difende la vivibilità del borgo anche oltre il processo turistico che lo sta caratterizzando – commenta Francesco Mugnari di Tra i Binari -. San Miniato è meravigliosa, è ricca di storia, ma soprattutto è piena di persone meravigliose che la vivono nel quotidiano e la ripopolano per far crescere le proprie famiglie come luogo di meraviglia e di possibilità. Lo Scioa in particolare è un luogo dove il processo comunitario si sta estendendo e intessendo: una piazza di scambio, immaginario della collettività e concreta possibilità di nuove prospettive”.
“Un bellissimo lavoro di gruppo che valorizza lo spirito identitario di San Miniato, la sua cultura, la sua storia, le sue tradizioni. Questo quartiere adesso non solo è più bello, ma diventa uno dei luoghi più interessanti da visitare e si aggiunge alle già numerose mete turistiche di questa cittadina – dichiara il presidente del Consiglio Regionale, Antonio Mazzeo -. Sono orgoglioso che il Consiglio Regionale della Toscana da me presieduto abbia contribuito alla realizzazione di queste opere perché raccontano, in pochi passi, tutto ciò che San Miniato rappresenta. Le grandi donne e i grandi uomini che sono un modello e un esempio per tutti i sanminiatesi e soprattutto per le nuove generazioni. Auspico che gli studenti delle scuole di questa città possano visitare il quartiere Scioa e capire quanto la loro città sia ricca di cultura e di valori. Ancora grazie all’amministrazione comunale, all’associazione che ha curato il progetto, ai cittadini che hanno messo a disposizione le ‘tele-saracinesche’ e ovviamente alla mano e al genio degli artisti per queste belle opere”.
“Questo progetto si inserisce nella varietà delle azioni che, da qualche anno, stanno caratterizzando lo Scioa, quel versante di San Miniato che si sta sempre più delineando come ‘Distretto della Cultura’ – dichiarano il sindaco Simone Giglioli, la vicesindaca Elisa Montanelli e l’assessore Loredano Arzilli -. Lo Scioa, in seguito alla riqualificazione del giardino Migliorati, sta diventando sempre più un quartiere a vocazione culturale e turistica, sulla quale l’amministrazione sta investendo con progetti, come questo della street art, per portare turisti e visitatori in questa porzione della Città. Tutto questo è stato possibile, grazie ad un percorso partecipato con la cittadinanza che ha scelto le sei figure da dipingere, tutte con un legame importante con San Miniato, e ci ha affiancato in tutto l’iter. Grazie ai privati che hanno sposato il progetto mettendoci a disposizione le saracinesche, grazie agli street artist e grazie all’associazione Tra i Binari per la vivacità e l’entusiasmo con cui diffondono e riscoprono le tradizioni dello Scioa. Da adesso la Città avrà un percorso artistico, realizzato da street artist di grande livello, un altro museo a cielo aperto che racconta le tradizioni e la cultura di questo straordinario quartiere”.