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La Scuola Normale Superiore si conferma tra i primi 200 atenei al mondo e nelle posizioni di vertice in Italia, seconda come nel 2022. I dati si riferiscono all’anno accademico 2020/2021 e sono di World University Rankings 2024, una delle più accreditate classifiche internazionali curata da THE – Times Higher Education, rivista britannica indipendente e specializzata nella valutazione e nella comparazione dei sistemi universitari internazionali. La Scuola universitaria con sede a Pisa (Classe di Scienze e Classe di Lettere e Filosofia) e a Firenze (Classe di Scienze politico-sociali) rientra quindi nella top 10 per cento globale.
In particolare la Scuola Normale è passata dalla posizione 183 a livello mondiale occupata lo scorso anno (che si riferiva alle performance 2019/2020) alla 168 di questa edizione, con un balzo in avanti di ben 15 posizioni, tanto più significativo visto che la platea di “competitor” è aumentata: le università campionate da Times Higher Education sono passate infatti da 1799 a 1904: 105 università in più. In Italia la Normale si conferma al secondo posto, su 56 atenei valutati, dietro all’Università di Bologna, con la Sapienza di Roma, uniche tre italiane nella top 200. In vetta mondiale le università di Oxford, Stanford e Massachusetts Institute of Technology (MIT).
Il ranking è pensato come “guida” per le famiglie e per gli studenti che si iscriveranno ai corsi universitari nel prossimo anno, ecco perché è definito World University Rankings 2024. Tra i parametri che hanno contribuito al successo della Scuola Normale, si segnalano il parametro Teaching, che la vede occupare la posizione numero 72 a livello mondiale. Altri pilastri che registrano ottimi piazzamenti globali sono research environment (in cui vengono valutati aspetti come l’ambiente della ricerca, la reputazione accademica etc), la qualità della ricerca (per esempio, numero di citazioni su riviste scientifiche), l’internazionalizzazione degli allievi e dello staff accademico.
Di fronte al significativo incremento delle istituzioni valutate nel mondo, la Scuola Normale conferma dunque la propria competitività. «Con la progressiva e continua diffusione di questi ranking, il contesto di riferimento a livello mondiale diventa sempre più competitivo ogni anno – commenta il Direttore, professor Luigi Ambrosio -. Seppure nella fluttuazione fisiologica dei risultati ottenuti, mantenersi nelle prime 200 posizioni e, di conseguenza, nella top 10 % appare un risultato positivo. Non essere presenti in tutte le discipline è un fattore certamente penalizzante e siamo consapevoli che abbiamo molti margini di crescita su specifici indicatori, come quello industry. Importante è la conferma di essere tra le prime tre istituzioni di alta formazione in Italia e continuare a svolgere un ruolo di riferimento per il sistema universitario del nostro paese»