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L’intervento di risanamento conservativo e messa in sicurezza della Porta San Pietro e Vigesimo di Castelfranco di Sotto, simbolo identificativo del paese, ripartirà nel mese di settembre 2023.
I lavori si erano interrotti a causa di un’indispensabile variante al progetto la cui necessità è emersa in corso d’opera. “Nel corso dei lavori, una volta raggiunta la parte più alta della Torre, sono state accertate maggiori criticità strutturali e dello stato di conservazione della Torre Campanaria, rispetto a quanto previsto nel progetto esecutivo approvato. I problemi sui quali intervenire sono emersi soprattutto sul tetto e sulle facciate esterne”, spiega il sindaco di Castelfranco di Sotto, Gabriele Toti. “Purtroppo i lavori hanno subìto dei ritardi, ma quando si opera su immobili con una storicità così importante, può succedere che sopraggiunga la necessità di integrare l’opera di restauro durante i lavori”.
Si è quindi reso necessario l’affidamento di servizi tecnici aggiuntivi specialistici ai fini della redazione di un progetto di variante a un professionista specializzato in restauro e conservazione di beni tutelati e in compatibilità con quanto già autorizzato dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio, in questo caso identificati con le figure dell’arch. Silvia Lensi e dell’Ing. Andrea Capecchi (Studio Tecno srl).
È stato quindi approvato il progetto di variante in corso d’opera al “Restauro e risanamento conservativo finalizzato alla messa in sicurezza ed al miglioramento statico e sismico, adeguamenti impianti e fruizione ampliata a soggetti diversamente abili”. Le lavorazioni più urgenti da eseguire con la variante per risolvere le maggiori e più urgenti criticità strutturali e in base alle risorse disponibili nel Quadro Economico di intervento, risultano:
– consolidamento strutturale tramite inserimento di ulteriori catene, a tenuta delle spinte a cui è sottoposta la muratura in corrispondenza della volta di copertura;
– restauro completo della copertura a padiglione per tutte le falde, come da intervento già previsto in progetto per l’unica falda a nord. ed anche dell’abbaino;
– bonifica da guano nell’estradosso della volta di copertura;
– consolidamento della volta di copertura, intervenendo sull’estradosso con intonaco a base di calce idraulica, armato con fibra di vetro.
La variante integrativa comporterà inoltre una necessaria revisione degli importi dell’opera della spesa complessiva di 281.200 euro. Per poter ultimare gli interventi di risanamento sarà quindi necessario intercettare ulteriori finanziamenti da parte dell’ente comunale.
Con la variante integrativa del progetto sono state rimodulate anche le opere e gli allestimenti multimediali finalizzati all’accessibilità e alla valorizzazione storico culturale dei luoghi e alla loro fruibilità.
Per permettere la fruizione e promuovere la conoscenza dell’edificio storico a turisti, ospiti, studenti e pellegrini – in attesa di portare a termine la seconda e determinante fase del restauro e che la Torre campanaria diventi accessibile – verrà creata una “mostra espositiva” da realizzare ed allestire presso la vicina Biblioteca Comunale.
Per realizzare questa esposizione è stato inserito nel progetto di variante anche: il rilievo esterno e interno del monumento in fotogrammetria digitale con drone e da terra di appoggio all’analisi in stratigrafia archeologica dell’edificio e per la ricostruzione di modelli 3D di fase; l’analisi archeologica della stratigrafia muraria della porta a Vigesimo, costruzione della sequenza cronologica relativa e determinazione delle fasi e delle tecniche costruttive per la ricostruzione in modellistica 3D; la ricostruzione, animazione e modellazione 3D delle principali fasi ricostruttive incluso le fasi di modellazione 3D, texturing, illuminazione ed esportazione dell’animazione finale; la realizzazione di un video ricostruttivo in 3D con le principali fasi storiche individuate della porta a Vigesimo; la realizzazione di una pagina web dedicata e di foto sferiche per la visita virtuale del campanile realizzate a più altezze.
L’antichità che si racconta attraverso le tecnologie più moderne con l’obiettivo di valorizzare l’edificio costituito dalla porta-torre ubicata ad est del centro storico e che, originariamente, faceva parte delle mura dell’antico castello di Castelfranco (XII secolo). Un pezzo di storia che potrebbe tornare all’antico splendore e non solo, potrebbe trasformarsi in uno spazio culturale accessibile a tutti.