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Ponsacco, la sindaca Brogi dice la sua versione riguardo alla casa della famiglia Cerretini

“In questi giorni gli organi di informazione locali hanno dato notizia del fabbricato realizzato dalla famiglia Cerretini, che i giudici amministrativi hanno giudicato illegittimo. Innanzitutto voglio premettere che in tutta questa vicenda non c’è stato un solo atto firmato o di competenza del sindaco. Trattandosi di un intervento di ristrutturazione edilizia ricostruttiva, la competenza è per legge della struttura tecnica, quindi
dei funzionari e non degli organismi politici. Tutto ruota intorno ad un appezzamento di terreno ricadente sul comune di Pontedera, l’area dove erano presenti i volumi di un rudere che i Cerretini volevano ricostruire sulla loro proprietà adiacente sita nel comune di Ponsacco.

Il rudere secondo il PTC della provincia e il regolamento urbanistico del comune di Pontedera ricade in un’area definita come “parco” della Villa Toscanelli. È sulla base di questo elemento che il nostro ufficio urbanistica ha rilasciato le autorizzazioni edilizie ed è su questo punto che poi si svilupperà tutta la controversia giudiziaria. Infatti, dopo pochi mesi dall’inizio dei lavori, viene notificata al
comune di Ponsacco la richiesta di annullamento del permesso a costruire da parte di Fattorie Toscane, il confinante di Cerretini. Il confinante, ritenendo bosco e non parco il terreno incriminato, contesta la
legittimità del permesso a costruire rilasciato, perché a quel punto il fabbricato ricadrebbe su un’area inedificabile.

Ricevuto tale esposto, il nostro ufficio sospende dunque il permesso, atto necessario per entrare nel merito della contestazione e chiedere supporto all’Unione Montana Alta Val Di Cecina. Dopo che anche questo ente confermerà la definizione di quel terreno come parco, l’ufficio procede a far ripartire i lavori. Cosa succede dopo è cronaca: Il Tar della Toscana da ragione ai Cerretini, la successiva sentenza del Consiglio di Stato, invece, a Fattorie Toscane con conseguente richiesta di demolizione del fabbricato entro 120 giorni.

Superato questo termine, la prefettura – come stabilito dalla stessa sentenza del Consiglio di Stato- ha proceduto a nominare un commissario ad acta con il compito di proseguire le attività già intraprese
dall’Amministrazione.

Capisco la preoccupazione della famiglia Cerretini, a cui ho personalmente portato vicinanza e solidarietà e trovo legittimo che la stessa utilizzi tutti gli strumenti a sua disposizione per bloccare la demolizione. Ciò che non condivido sono le accuse nei confronti dell’Amministrazione. I tecnici comunali, lo ricordo, hanno agito con le informazioni a loro disposizione e in coerenza con la posizione da sempre tenuta e difesa
dai Cerretini e dai loro progettisti.

Questa vicenda è la dimostrazione della estrema complessità del diritto
urbanistico, che nel caso di specie ha bocciato la proposta progettuale
dei Cerretini. Mi preme precisare che eventuali costi di risarcimento danni imputabili
alla responsabilità del nostro ente saranno coperti da polizze
assicurative, senza ricadute sui cittadini di Ponsacco”.