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Stabilimenti balneari, autentico baluardo di sicurezza. Non ha dubbi, il direttore di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli, in un momento in cui la questione Bolkestein, e la sopravvivenza delle strutture balneari è tornata di nuovo d’attualità: “Contrariamente alle spiagge libere, dove nella stragrande maggioranza dei casi non è presente alcun punto di salvamento, la presenza di stabilimenti balneari garantisce una capillare presenza di persone in grado di effettuare efficacemente le operazioni di salvataggio. Un bagno garantisce accoglienza e servizi ai clienti e turisti, ma anche assistenza e vigilanza ai bagnanti, cosa che non avviene nelle spiagge libere. E senza dimenticare che, per legge, i balneari che hanno la concessione accanto alle spiagge libere devono presidiarle per un chilometro a destra e a sinistra. Una sicurezza al 99%, sottoposta alle verifiche delle capitanerie di porto, con il risultato che ogni estate molte le persone che vengono salvate” il messaggio del direttore di Confcommedrcio – “a tutti coloro che demagogicamente puntano il dito contro questa categoria, che con le sue 30 mila famiglie rappresenta un settore trainante e decisivo dell’economia turistica nazionale, che va assolutamente salvaguardato dalla distruzione”.
“Sulla costa pisana si contano circa 135 concessioni marittime, per una totale di 225 aziende che operano in questa settore tra stabilimenti balneari, attività di pubblico esercizio e aziende di parcheggio, per 2.500 addetti circa – aggiunge con fiducia il direttore: “il monitoraggio della Regione Toscana dimostra che il 70% delle spiagge non è occupata da stabilimenti balneari e con questo dato il sistema delle aste salta automaticamente”.
“I risultati della mappatura confermano che meno di un terzo delle coste toscane (86 km su 269 totali) è dato in concessione, questo significa che non c’è affatto scarsità di risorse naturali, e di conseguenza, proprio nel rispetto della lettera della direttiva Bolkestein, che si applica solo in caso di scarsità della risorsa, i titoli concessori non debbono essere rimessi all’asta” – sottolinea il presidente del Sindacato Balneari Fabrizio Fontani: “Sono anni che sostenevamo questo fatto, e cioè che il bene spiaggia non era scarso, ora i numeri oggettivi ci danno ragione. Adesso vediamo quello che dirà il Governo rispetto ai dati complessivi nazionali, ci auguriamo di essere arrivati al punto decisivo, per continuare a svolgere il nostro lavoro al meglio e per tornare ad investire in qualità e sicurezza”.