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Verso una nuova idea di Città.
“L’essenza della città è la forma, l’immagine, il significato dei suoi spazi pubblici” (Oriol Bohigas)
La città condivisa: l’architettura come strumento per nuovi equilibri sociali. E’ il focus e il filo conduttore della V Biennale di Architettura di Pisa che si svolgerà in città il prossimo autunno. Giunta alla sua quinta edizione, ideata e organizzata dall’Associazione LP – Laboratorio Permanente per la città, si terrà dal 13 al 29 ottobre 2023. Una prima anticipazione della rassegna è stata stamani al centro di una conferenza stampa che si è svolta nella Sala delle Baleari del Comune di Pisa, alla presenza del sindaco Michele Conti, dell’assessore all’urbanistica Massimo Dringoli, dell’architetto e dirigente del Comune Fabio Daole e di Massimo Del Seppia, presidente dell’Associazione LP e co-curatore della Biennale insieme agli altri curatori Pietro Berti, Silvia Lucchesini e Fabrizio Sainati.
Come per ogni edizione, anche per questo attesissimo ritorno c’è un tema principale che farà da filo conduttore – tra i tanti progetti di architettura che saranno presentati – per l’intera riflessione culturale che coinvolgerà professionisti, cittadini e il grande pubblico.
Il titolo di questa edizione della Biennale è ‘La Città condivisa. L’architettura per un nuovo equilibrio sociale; il tema, dunque, è l’architettura intesa quale strumento per costruire e vivere nuovi equilibri sociali. I curatori della Biennale, Massimo Del Seppia (coordinatore), Pietro Berti, Silvia Lucchesini e Fabrizio Sainati, si pongono l’obiettivo di individuare alcune direttrici di ricerca impostate sul ruolo fondamentale dell’architettura ai fini del riequilibrio sociale, offrendo una possibilità di confronto tra esperienze realizzate e visioni future con l’obiettivo di contribuire all’elaborazione di nuovi modelli in grado di cogliere le trasformazioni in atto.
Una Biennale che vedrà un’esposizione di progetti ideati da nomi internazionali dell’architettura nonché realizzazioni alle quali si affiancheranno incontri, progetti collaterali, convegni di approfondimento e letture.
Tra le principali novità della V edizione anche una CALL TO ACTION lanciata dai curatori e rivolta ai progettisti (architetti iscritti all’Albo professionale) e agli studenti universitari che abbiano progettato o realizzato opere attinenti alle sei sezioni di ricerca individuate in relazione al tema portante (l’Abitare, gli Spazi pubblici e strutture di connessione sociale, l’Arte e cultura, la Cura, le Scuole, lo Sport).
Alla call hanno risposto oltre cento professionisti, da tutta Italia e dall’estero; una commissione, costituita da 5 membri, presieduta da Massimo Pica Ciamarra e composta da Carmen Andriani, Roberto Bosi, Stefania Franceschi e Pisana Posocco, tutti appartenenti al Comitato Scientifico, ha selezionato 20 progettisti tra quelli ritenuti maggiormente aderenti al tema e in particolare alle sei sezioni.
Anche la “chiamata” per gli studenti ha visto una notevole partecipazione da tutta Italia con 25 candidature da cui saranno selezionati 7 gruppi di lavoro dal Prof. Luca Lanini, ordinario presso il DESTeC di Ingegneria a Pisa e coordinatore della call universitaria.
Tra gli eventi principali, che si svolgeranno nelle due settimane della Biennale, ci sarà l’assegnazione di due premi:
Premio Città di Pisa per la Qualità Urbana 2023 attribuito da LP e dedicato a chi, nel corso della propria carriera, ha contribuito con la sua costante attività intellettuale e progettuale alla diffusione dell’architettura come valore primario e Premio Biennale di Pisa 2023 attribuito dai componenti del Comitato Scientifico e dedicato a chi tra i progettisti in mostra, ha maggiormente rappresentato con le sue opere il tema della V edizione della Biennale.
Altri eventi di punta saranno le tre lectio magistralis di Elisabetta Trezzani dello Studio RPBW Renzo Piano Buiding Workshop, di Benedetta Tagliabue Benedetta Tagliabue – EMBT e di Jette Hopp per lo studio Snohetta, tre dei più importanti studi di architettura al mondo.
Il gruppo di progettisti che ha generosamente accettato di far parte di questa V edizione dedicata al sociale quindi saranno oltre 50 ed esporranno nei vari padiglioni; saranno esposti i progetti tra i più significativi in Italia e in Europa tra i quali quelli del Renzo Piano Building Workshop, Snohetta, Benedetta Tagliabue – EMBT, Vasquez Consuegra, MBM arquitectes, Hawkins and Brown, Atelier Alfonso Femia, Alvisi e Kirimoto.
Il percorso espositivo della Biennale, organizzato in sezioni tematiche, si svilupperà nei padiglioni espositivi prospicenti il fiume Arno (Arsenali Repubblicani, Bastione Sangallo, Fortilizio Torre Guelfa, Scala sopra le Logge, Logge di Banchi, Palazzo Lanfranchi) mentre incontri e conferenze si terranno in altri spazi appositamente dedicati.
Altro evento di punta particolarmente sentito dai curatori sarà la mostra su Giovanni Michelucci (al Fortilizio) e il suo contributo – grazie ad una spiccata sensibilità di architetto e di uomo – proprio sugli argomenti trattati dalla biennale ripercorrendo in mostra alcuni tra i suoi progetti maggiormente significativi e aderenti al tema della città condivisa.
Focus su Marina di Pisa e Tirrenia
LP e il gruppo Città Laboratorio ogni edizione della biennale di architettura arricchisce la carta, presentata durante il G124 Renzo Piano a Pisa nell’ottobre 2022, con uno studio di approfondimento su un quartiere della città tracciando alcune azioni possibili e proponendo indicazioni di fattibilità, utili per il benessere della collettività. In questa V edizione il gruppo di lavoro produrrà uno studio generale su Marina di Pisa e sul centro di Tirrenia. La Carta delle Azioni possibili viene aggiornata anche con i progetti e le realizzazioni in corso di carattere e di uso pubblico, producendo cosi un documento consultabile e aggiornato a disposizione della collettività al fine di avere un quadro d’insieme facilmente comprensibile della città di Pisa.
L’ingresso ai padiglioni espositivi ed ai convegni sarà gratuito in modo da favorire la massima partecipazione, non solo degli addetti ai lavori.
“Ringrazio l’associazione LP e la Biennale di Architettura – ha dichiarato il sindaco Michele Conti – perché consentono alla nostra città di impostare un metodo di lavoro che guarda al futuro, alla visione di città da qui al 2050, alla programmazione urbanistica dei prossimi decenni. Attraverso le idee e le suggestioni che ci vengono dalla Biennale a cui partecipano architetti e progettisti importanti a livello nazionale e internazionale, l’Amministrazione Comunale si può confrontare a livello più ampio sulle politiche urbanistiche da attuare, uscendo proprio da quel guscio, da quelle formule che per tanti anni sono state asfittiche, e che a Pisa hanno prodotto quartieri senza identità e visione d’insieme, come Pisanova. Il ragionamento che porta avanti la nostra Amministrazione rispetto al passato è diverso: abbiamo approvato il Piano Strutturale, stiamo procedendo con quello Operativo, ma nel frattempo vogliamo confrontarci con le realtà che esistono in città per avere una visione di insieme delle scelte urbanistiche da attuare di qui a 40-50 anni. Un esempio virtuoso di collaborazione tra amministrazione pubblica e associazioni di professionisti che ci conferma nel percorso che stiamo compiendo verso una prospettiva diversa della città, che la apre alle esigenze dei cittadini, raccogliendo la sfida del futuro in chiave sociale: una città con una migliore qualità del vivere e dell’abitare, con sempre maggiori spazi pubblici e verdi da condividere in tutti i quartieri.”
“Abbiamo sempre sostenuto le edizione della Biennale – ha aggiunto l’assessore all’urbanistica Massimo Dringoli – nella convinzione che diffondere la comprensione della buona architettura, serva a migliorare la qualità della vita, a far vivere meglio i quartieri in cui l’architettura è inserita. In questo periodo storico particolare in cui le differenze socio-economiche tra le fasce della popolazione stanno aumentando, l’architettura può aiutare e riaccorciare le distanze e integrare meglio la vita dei cittadini. Calare i progetti in contesti della città che hanno ancora conservato una identità, come ad esempio il Litorale, serve a far sì che questa identità non si perda, che sia compresa maggiormente dalla popolazione, portando avanti un’opera che va avantaggio della città. Per questo dobbiamo essere grati all’ associazione LP e alla Biennale.”
“La Biennale di Architettura di Pisa nel corso delle sue precedenti quattro edizioni si è sempre dedicata alla città ed in particolare all’importanza dei suoi spazi pubblici; il verde come valore primario, l’acqua come risorsa imprescindibile di vita, la rinascita post pandemia vista come occasione per una nuova visione di comunità: temi che LP ha sviluppato guardando ad una città più giusta, inclusiva e solidale – spiega l’architetto Massimo Del Seppia, presidente dell’Associazione LP co-curatore della Biennale – In questi anni dove le differenze sociali si sono ulteriormente acuite, il pensiero dei curatori, nel progettare la quinta edizione, è andato al come e al quanto l’architettura possa contribuire a un nuovo equilibrio sociale, a una città maggiormente condivisa in cui ogni individuo possa disporre di possibilità e ambienti di vita di qualità, idonei allo sviluppo del proprio futuro. La Biennale di Pisa pone al centro dell’attenzione l’aspetto del vivere insieme, con il principio guida che nessuno debba restare indietro. Per questo i curatori credono che l’architettura possa avere un ruolo chiave verso un nuovo equilibrio sociale. Dal punto di vista espositivo abbiamo scelto una linea volta alla massima partecipazione pensando ad inviti dedicati ma anche attivando una call to action per aprire a tutti gli studi desiderosi di portare un contributo sul tema sociale affrontato da questa V edizione. In ogni edizione, a partire dal 2015, il progetto biennale è sempre stato pensato come un laboratorio per la città di Pisa portando in mostra il lavoro di progettisti provenienti da tutto il mondo con lo scopo di una crescita continua cercando di portare un contributo dove possa essere possibile intravedere nuove direttrici di sviluppo per la nostra città. Ringrazio per la piena condivisione di questi intenti e per la sentita partecipazione l’Amministrazione Comunale che sempre più crede in questo progetto visto come un bene collettivo”.