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Era il 23 maggio 1992 quando la mafia fece saltare in aria le auto del giudice Giovanni Falcone e della sua scorta. Sono passati 31 anni da allora, ma Cascina non dimentica. Per questo l’amministrazione comunale, in collaborazione con la Fondazione Antonino Caponnetto, ha organizzato una mattinata per le scuole (presenti il Liceo Pesenti e gli istituti comprensivi Falcone e De André) alla Città del Teatro. A una prima parte con il professor Rossano Ercolini (Centro rifiuti zero) ha fatto seguito lo spettacolo teatrale “Omertà – Capaci, 23 maggio 1992” con Ivan Di Noia, cui hanno assistito tutte le scuole del progetto ‘Giovani sentinelle della legalità’ in videoconferenza nazionale. Una rappresentazione teatrale per avvicinare i ragazzi – e la cittadinanza tutta – al delicato tema della legalità, attraverso esempi reali e concreti di uomini che hanno saputo contrastare la piaga del sistema mafioso. Un omaggio, dunque, a Giovanni Falcone e a tutto il Pool Antimafia per aver sacrificato le proprie vite a servizio dello Stato.
Per l’amministrazione comunale erano presenti il sindaco Michelangelo Betti e gli assessori Francesca Mori, Claudio Loconsole e Paolo Cipolli. “Siamo onorati di poter ospitare un’iniziativa di carattere nazionale – ha sottolineato il primo cittadino –. Vogliamo commemorare le vittime della strage di Capaci anche con declinazioni diverse: il professor Ercolini ci ha parlato del tema dei rifiuti, che la nostra società affronta con una logica predatoria per puntare al profitto. I rifiuti non sono facili da gestire, per questo le mafie ci sguazzano. Sul nostro territorio abbiamo avviato il recupero della Decoindustria, grazie alla Regione Toscana e ai fondi Pnrr. Un sito che ha prodotto inquinamento dei terreni ed è stato al centro di indagini per collusioni con la camorra, a dimostrazione che è più facile smaltire i rifiuti inquinando che seguire processi virtuosi di produzione e riciclo”. Un esempio lampante di come non esistano ‘isole felici’ e di come l’attenzione debba esser tenuta sempre alta. “La scorsa settimana abbiamo ricevuto le chiavi di un alloggio confiscato alla ‘ndrangheta – ha aggiunto Betti –, il sesto in provincia di Pisa e il secondo a Cascina. Ricordando oggi la strage di Capaci, possiamo vedere come i due temi si intreccino e anche se visti come slegati, in realtà possono essere due facce della stessa medaglia. Insieme alle associazioni, dobbiamo sviluppare e far crescere una coscienza critica nelle nuove generazioni”.