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Il Vescovo di San Miniato Giovanni Paccosi ha celebrato la Santa Pasqua all’ospedale di Calambrone e al Presidio di Marina di Pisa

La Santa Pasqua è un momento di riflessione e di speranza per tutti, ma in particolare per coloro che si trovano in situazioni difficili e di sofferenza. Ed è proprio a loro che il Vescovo di San Miniato, mons. Giovanni Paccosi, ieri ha voluto rivolgere il suo pensiero, scegliendo di officiare la messa della Santa Pasqua presso l’ospedale di neuropsichiatria infantile di Calambrone (Pisa) e presso il Presidio riabilitativo di Marina di Pisa, entrambe strutture della Fondazione Stella Maris di Calambrone, in provincia di Pisa.

Momenti di grande significato, che ha visto la partecipazione di molti dipendenti e operatori dell’ospedale, nonché del gruppo dei neocatecumenali che fanno opera di volontariato in ospedale. Era presente anche il prof. Paolo Moneta, ex Presidente di Stella Maris. Durante la celebrazione, il Vescovo ha voluto sottolineare l’importanza dell’opera svolta dagli operatori, dai medici e dai dipendenti dell’ospedale a favore dei bambini e dei ragazzi con disturbi neuropsichiatrici e malattie neurologiche gravi e complesse, così come delle loro famiglie: “Un lavoro prezioso e spesso poco conosciuto, che merita tutta la nostra gratitudine e il nostro sostegno”.

La scelta del Vescovo di celebrare la Pasqua presso l’ospedale di Calambrone non è stata casuale. Come ha ricordato il Presidente della Fondazione Stella Maris, Giuliano Maffei, il 26 febbraio scorso mons. Paccosi ha infatti iniziato il suo ministero episcopale scegliendo come prima tappa del suo ingresso nella diocesi di San Miniato, il Presidio riabilitativo Casa Verde della Fondazione Stella Maris, dimostrando così una forte attenzione verso i più fragili.

La celebrazione della Santa Pasqua prima a Calambrone e poi a Marina di Pisa sono stati istanti di grande emozione e di riflessione per tutti i presenti. Nel corso dell’omelia, il Vescovo Giovanni Paccosi ha sottolineato l’importanza di valorizzare tutte le nostre capacità intellettuali, pratiche e del sentimento nella fede, perché in questo modo diventano più grandi e possono essere utilizzate per amare e servire gli altri, diventando un dono grandissimo per tutta la società.

“Vi esorto ad usare tutte le vostre capacità, non per noi stessi, ma per amore, per servire gli altri – ha affermato il Vescovo – Questa Pasqua, ho il desiderio di ritornare qui insieme a voi a guardare l’origine di quell’amore di Cristo che ha dato se stesso per noi. È questo amore che rinnova il desiderio di dare noi stessi in quello che ci è chiesto e di aiutare il mondo ad essere un po’ meglio”.

Il Vescovo ha concluso la sua omelia ponendo l’attenzione su Stella Maris, Maria la stella del mare, definendola come un faro a cui guardare quando ci troviamo nella tempesta, perché rappresenta la certezza dell’amore di Dio che è sempre con noi.

“Bellissimo ed intenso incontro quello di oggi con mons Giovanni… – ha dichiarato il Presidente Maffei – che ha portato la benedizione pasquale a Stella Maris di Calambrone e di Marina di Pisa. L’inizio della Settimana Santa in un luogo come Stella Maris vuol dire essere proprio insieme nella via Crucis che vivono tante famiglie, illuminata però dalla luce della speranza che la grande scienza e l’amore dei nostri operatori donano ad ogni bambino e ad ogni genitore”.

Il Vescovo ha fatto una visita sia all’Ospedale di Calambrone, sia al Presidio di Marina di Pisa incontrando i primari, i ricercatori dei tanti laboratori di Calambrone e gli operatori delle due strutture.

La presenza del Vescovo all’ospedale di Calambrone e al Presidio riabilitativo di Marina di Pisa ha rappresentato un momento importante per tutta la comunità, perché ha sottolineato l’importanza di essere vicini a chi ha bisogno di cure e di sostegno, e di usare le proprie capacità per amare e servire gli altri. Il messaggio di speranza e di solidarietà rappresenta un valore universale che non conosce barriere né confini, e può fare la differenza nella vita di chi si trova in difficoltà.