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Santa Croce sull’Arno celebra la Giornata nazionale per le vittime del Covid-19

L’Amministrazione Comunale di Santa Croce sull’Arno oggi sabato 18 marzo ha celebrato la Giornata nazionale per le vittime del Covid-19 con l’inaugurazione di un memoriale e la presentazione della pubblicazione “Le nostre parole al tempo del Coronavirus”.

Per ricordare un evento epocale come la pandemia da Covid-19, è stato realizzato un piccolo memoriale nello spazio verde di via Brunelleschi antistante il Palazzetto dello sport “Palaparenti”. Uno spazio pensato come luogo della memoria di un momento storico e drammatico per tutto il nostro Paese dove alberi simbolici, come il leccio e gli ulivi, rappresentativi della nostra Repubblica, abbracciano una stele in corten dedicata alle vittime del Covid-19 e dove l’alzabandiera diventa simbolo dell’unione della nostra comunità.

La targa sulla stele recita le seguenti parole:

“A tutte le vittime del Covid-19 – In memoria di quanti non sono sopravvissuti alla ferocia di un virus che ha attaccato i nostri corpi e i nostri animi mettendo a nudo le fragilità del nostro tempo”

a ricordare ciò che il virus ha rappresentato, dalla sofferenza di chi se ne è andato a quella di chi è sopravvissuto privato di molti affetti.

Il programma della celebrazione ha visto inoltre la presentazione del libro realizzato dall’Amministrazione Comunale di Santa Croce sull’Arno attraverso il lavoro della Biblioteca Comunale “A. Puccini”,  dal titolo “Le nostre parole al tempo del Coronavirus”, un insieme di testi, lettere, messaggi, ricordi e poesie relativi ai mesi trascorsi in quarantena dai cittadini e dalle cittadine santacrocesi che hanno scelto di affidare alla scrittura le proprie emozioni e di restituire poi, le stesse, alla collettività. Un testo che raccoglie sia scritti personali sia produzioni di gruppi culturali che anche nei momenti di isolamento hanno continuato a lavorare insieme, scoprendo nuove modalità di interazione.

Nell’occasione, all’interno dei locali del Palazzetto dello Sport “Palaparenti”, è stata allestita una mostra temporanea con una selezione dei lavori di Alessandro Squilloni e di Manuele Vestri. Si tratta di fotografie e fotomontaggi che rappresentano una Santa Croce sull’Arno inedita ai tempi della quarantena, foto che sono state protagoniste nel 2022 di due mostre allestite a Villa Pacchiani: 2020 Santa Croce sull’Arno. Frammenti di una città cosmopolita, quella di Alessandro Squilloni e Santa Croce Dream. Sogno ad Occhi Aperti la mostra di Manuele Vestri. Gli allestimenti resteranno al Palazzetto anche nei prossimi giorni.

DICHIARAZIONI

GIULIA DEIDDA, SINDACA

“A distanza di tre anni dall’inizio della pandemia abbiamo ritenuto importante pensare ad un’azione che rappresentasse un punto fermo per la memoria futura di un evento che ha caratterizzato la nostra quotidianità in un passato a noi prossimo ma che si prefigura della portata epocale, e abbiamo individuato nel 18 marzo, giornata nazionale per le vittime del Covid 19, il momento più opportuno. Il memoriale che abbiamo inaugurato oggi è semplice nel suo aspetto materiale ma importante nel suo significato per quello che il covid è stato e per quello che ci sentiamo la responsabilità di trasmettere alle future generazioni in termini di memoria, ed è ancora più importante perché siamo arrivati a questa inaugurazione attraverso un percorso condiviso da tutto il Consiglio Comunale, dopo un periodo che ha visto collaborare tutti i capigruppo e le capigruppo nella scelta fattiva di quale simbolo lasciare sul territorio. Un percorso di condivisione e unità così come unita è stata la nostra comunità nell’affrontare un periodo davvero complicato, che, di contro, ci ha fatto scoprire quanto di buono il nostro paese è in grado di fare lavorando in maniera coesa con l’obiettivo di prenderci cura gli uni degli altri.”

ELISA BERTELLI, ASSESSORA ALLA MEMORIA

“Insieme all’inaugurazione del memoriale abbiamo presentato anche il libro “Le nostre parole al tempo del Coronavirus” una piccola pubblicazione alla quale lavoravamo da tempo e che si è andata formando via via grazie ai contributi dei cittadini e delle cittadine. Nell’estate del 2020, quando non sapevamo ancora che ci sarebbero state altre ondate di contagio e altri momenti di quarantene, abbiamo pensato che sarebbe stato importante fare una raccolta di pensieri, diari, scritti, lettere che ognuno di noi in quei giorni difficili di distanziamento forzato ha necessariamente scritto e che da memoria privata potevano diventare una memoria collettiva condivisa. Abbiamo pubblicamente fatto richiesta di inviare alla Biblioteca comunale questi scritti e così a poco a poco ha preso vita questo libro fatto di pensieri, ma soprattutto emozioni e speranze.”

ALESSANDRO LAMBERTUCCI, CAPOGRUPPO “PER UN’ALTRA SANTA CROCE”

“Attraverso questa doverosa commemorazione, unanimemente partecipata, l’amministrazione comunale ha voluto ricordare, con forte determinazione e attraverso la scelta di elementi altamente simbolici, lo sgomento provato dalla nostra comunità di fronte a questo male che per lungo tempo ci ha privato dei nostri diritti fondamentali, ma ha anche voluto rendere un sentito omaggio collettivo a coloro che non riuscirono a salvarsi da questo tremendo contagio. Ad andare in pezzi in quei giorni non furono solo i rapporti interpersonali ma anche tutte le nostre certezze. Ciò che ritenevamo scontato, come ad esempio le nostre libertà, diventò un’eccezione appesa al filo dei comunicati, dei dati sanitari, dei colori e di tutta una serie di giustificazioni dalle più diverse modalità. Più che vivere abbiamo tirato avanti ignorando la consistenza di quel che sarebbe potuto essere il nostro futuro. E abbiamo avuto paura, molta paura. Da quei giorni in poi il mondo non è stato più lo stesso e noi siamo cambiati per sempre. Quando credevamo di aver toccato ormai il fondo una guerra assurda ci ha messo gli uni contro gli altri riportandoci alla crudezza dell’animo umano. Ed è allora, con questo memoriale, che, allo stesso tempo, vogliamo sottolineare anche l’importanza di essere una comunità solida e di esserlo stati anche in quei momenti più brutti per noi stessi e per il nostro paese e che è giusto, proprio per questo, non dimenticare per ripartire tutti insieme verso un futuro migliore.”

VINCENZO OLIVERI, CAPOGRUPPO “ASMA 2.1”

“Oggi 18 marzo ricordiamo qualcosa di molto triste per il nostro comune e anche per il mondo intero. E’ stato un periodo incredibile quello della pandemia, che ci ha segnati per sempre come individui e come umanità. Quando eravamo chiusi in casa, ogni giorno guardavamo fuori e là c’erano vittime, 42 a Santa Croce sull’Arno, e migliaia di contagiati, moltissimi finiti in ospedale.

Anche io.

Sono stato ricoverato all’ospedale di Empoli per 34 giorni, nonostante io non abbia sottovalutato neppure per un momento il virus e non abbia mai abbassato la guardia. Non c’erano precauzioni adatte e nessuno di noi era pronto a quello che è stato davvero. Io pensavo di andare all’ospedale per un semplice accertamento, che sarei subito tornato a casa. Invece ho temuto più volte di non rivederla quella casa, con tutti i miei affetti dentro.

Solo per fortuna sono qui a raccontarlo e non sono entrato in terapia intensiva, ma ho dovuto portare il casco per 17 ore al giorno e le rimanenti ore ero con la maschera. Ho tenuto tanto tempo gli occhi chiusi e l’unica cosa che riuscivo a fare era pensare: ho pensato tante volte a cosa avrei voluto fare una volta uscito (a una bella vacanza, a giocare con le mie nipotine, a scattare delle belle foto) ma ho anche temuto tante volte che non ne sarei uscito vivo. Pensavo alle mie persone, mi chiedevo se le avrei riviste mentre salutavo gente che tornava a casa e altra ne vedevo andare via per sempre, senza neppure un ultimo sguardo ai familiari.

Ho visto due persone che erano nella mia stessa stanza morire. Ho visto altre persone arrivare a occupare quei posti vuoti, perché in quei giorni tutti uguali, con gente della quale vedevi solo gli occhi stanchissimi che corre da una parte all’altra, i reparti Covid dell’ospedale erano strapieni, tanto da dover trasferire malati in altri ospedali.

Esci per andare a fare un controllo e ti ritrovi isolato, con la videochiamata come unico contatto con l’esterno. Per questo era una festa quando salutavo qualcuno che tornava a casa e mi auguravo che prima o poi toccasse anche a me. Che pur se su gambe fragili e malferme, con il corpo cambiato e l’animo stanco, anche io sarei tornato a casa. Credo che lo stesso avranno pensato quelli che, invece, la casa non l’hanno più rivista né hanno più sentito la voce e l’abbraccio della famiglia. Gli saranno mancate persino le urla, la confusione, quelle cose che nelle famiglie ci sono. E vanno via con un abbraccio e un sorriso.

L’abbraccio e il sorriso sono le cose che il covid ci ha tolto e che con grande fatica stiamo cercando di riprenderci. Perché è vero che questo covid ci ha cambiati. Io, finalmente e piano piano, sono riuscito a riprendermi anche grazie all’assistenza continua e amorevole di tutto il personale che non finirò mai di ringraziare: medici, infermieri, operatori socio sanitari sono con me in ogni abbraccio e ogni sorriso che posso condividere con le mie nipotine, mia moglie, mia figlia e i miei fratelli.

Oggi non riesco a sorridere. Però voglio abbracciare tutti i familiari delle vittime del covid del nostro comune, che non hanno avuto nemmeno la possibilità di vedere i propri cari per l’ultima volta. Vi hanno pensato molto in quei giorni di ospedale, gli mancavate come l’aria, quella delle maschere e dei caschi. Siete stati il loro ultimo ricordo felice.

E anche se oggi è un giorno triste, sono felice che grazie a questo monumento, tutti loro non saranno mai dimenticati.”

ARIANNA GISFREDI, CAPOGRUPPO “ITALIA VIVA”

“Italia Viva si associa nel ricordare i concittadini deceduti a causa del covid ed esprime tutta la sua vicinanza alle famiglie colpite da uno tsunami improvviso e devastante che ha sconvolto la vita di tutti noi e di ogni popolo della terra. La situazione oggi è  molto migliorata, il virus è  sotto controllo ma questa iniziativa e questo memoriale ci invitano a riflettere su quanto accaduto e a non abbassare la guardia per il futuro”

IVETTA PARENTINI, CAPOGRUPPO “PARTITO DEMOCRATICO”

“Come Partito Democratico vogliamo ringraziare l’Amministrazione e tutto il Consiglio Comunale per l’impegno a tenere vivo il ricordo dei nostri concittadini e di tutte le persone che ci hanno lasciato a causa di una pandemia inspiegabile.

Ci stringiamo al dolore delle famiglie con la volontà di continuare a trasformare i lutti e le difficoltà in possibilità di riscatto e rigenerazione mantenendo vivo il ricordo di quanti non ce l’hanno fatta.”