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Nelle scorse settimane Chiara Giuffrida di Helbizlive Tv è passata a Pisa per registrare una lunga intervista con il Capitano del Pisa Antonio Caracciolo, disponibile sull’app di helbizlive per gli abbonati.
Nell’intervista registrata tra gli spalti e gli spogliatoi dell’Arena Garibaldi, Caracciolo ha ripercorso le fasi salienti della sua esperienza a Pisa, parlando dell’infortunio che l’ha colpito nel finale della scorsa stagione e delle emozioni provata a seguire i suoi compagni da fuori.
“Il recupero sta andando abbastanza bene, già nei primi di gennaio dovrei riprendere parzialmente a stare con la squadra. Questo infortunio è stato il primo serio della mia vita …” continua sull’infortunio: “mi son reso contro subito che era una cosa seria, ma per come stava andando la partita e sapendo i risultati degli avversari ho stretto i denti, non potevo mollare in quel momento ed ho preso in campo subito un anti-infiammatorio. Poi ad un certo punto il ginocchio ha ceduto, ho sentito l’arbitro fischiare, pensavo fosse per soccorrere me e invece …aveva fischiato il rigore per il Cosenza!“.
“E’ stata una stagione positiva, in tanti momenti abbiamo pensato potesse essere l’anno nostro. CI son stati tanti segnali a riguardo, come il gol di Berra al 90esimo nella finale d’andata. Poi in casa al ritorno fu uno spettacolo in mezzo a quei tifosi, col 2 a 0 dopo 10 minuti ma poi purtroppo hanno vinto loro. Speriamo di riprenderci quel che abbiamo lasciato per strada nel 2023!”
Non mancano i complimenti al pubblico: “Il pubblico di Pisa è fondamentale, si fa sentire ed è importante per un calciatore. Basta una semplice scivolata fatta bene, sentire le urla dei tifosi che si esaltano e di conseguenza ti carichi e galvanizzi trascinato da loro; anche quest’anno nei momenti di difficoltà ci ha dato una grossa mano.”
Sul ritorno di Mister D’Angelo e il suo apporto inizia scherzando: “…non posso rivelare i segreti del Mister, però oltre all’aspetto tattico, in cui è molto preparato, c’e’ anche un aspetto umano, dove si cerca sempre di cercare prima l’uomo del calciatore. Così facendo è stato creato un gruppo unito per cui tutti gli accorgimenti tattici si valorizzassero assieme al gruppo, tenendo i ragazzi tranquilli, dove ci vogliamo tutti bene con una competizione sana tra di noi.“
Commovente la parte in cui ricorda la finale persa e pensa a suo figlio: “Il giorno dopo la finale dovevo partire all’alba per l’America per raggiungere mio figlio, volevo raggiungerlo con la medaglia al collo! Enea è nato con un problema, quindi cerco sempre di stargli dietro. Ma lui è il mio eroe per come a 4 anni abbia subito già tre operazioni con grande forza e spensieratezza. Tolgo tanto tempo a me per stare dietro a lui. E’ lui che mi da la forza e mi aiuta!“
Poi prova a descriversi come calciatore: “cerco sempre di creare feeling con il mio compagno di reparto, facendogli capire che in qualunque cosa faccia io ci sono. Con i piedi sono migliorato negli anni, prendendo più sicurezza con il passare degli allenamenti. La mia caratteristica principale è la cattiveria agonistica, la foga che metto in campo, il non mollare mai e il dimostrare che “di qua non si passa”. Anche in allenamento quando perdo un contrasto spalla a spalla dentro di me ci soffro!“
Scherza sugli attaccanti più forti incontrati: “Sono quelli che abbiamo noi oggi: Torregrossa, Gliozzi e Masucci. Poi ci son anche i nostri trequartisti.” facendosi serio: “… Icardi! Si metteva in zone di campo in cui non sapevi mai se andare o aspettarlo, sterzava all’improvviso creando dinamiche con pochi movimenti in cui ti fa fuori e non te ne rendi manco conto. Un altro, con cui ho giocato, che se stava più attento a tante cose sarebbe potuto arrivare molto lontano è Sodinha.“
Su Pisa: “Bellissimo rapporto con la città; mi son trovato veramente bene. A Cremona, dopo tanti anni a Verona, io e mia moglie non ci siamo trovati benissimo. Qua siamo rinati! E’ una città di mare, con gente molto aperta, ti fanno sentire il loro calore: a partire dal bambino di 5 anni arrivando alla mia vicina di 80 anni che mi chiede di continuo quando rientro dicendomi che sono il suo idolo; sono cose che ti fanno molto piacere.“
Nello spogliatoio il clima è sempre sereno e giocoso: “abbiamo due gruppi whatsapp, uno di squadra e uno in cinque con Torregrossa, Masucci, Mastinu e De Vitis oltre a me. Il più attivo è Tano, sempre pronto a dare soprannomi a tutti e a prendere in giro, anche per un particolare, i nostri compagni. All’inizio gli stranieri erano un po’ più introversi, poi D’Angelo è riuscito a far aprire anche questi ragazzi, come i fratelli Tramoni che adesso si sono aperti con tutti noi.”
Infine l’augurio per il 2023: “Questo Pisa può arrivare molto in alto, possiamo recuperare quello perso l’anno scorso. E’ stato troppo brutto non festeggiare quel momento lì con una città intera, vale la pena rivivere quest’emozione quest’anno, senza stampelle stavolta ma protagonista in campo!“