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Tra le celebrazioni ufficiali della Festa della Toscana ci sono stati anche due appuntamenti sul territorio di Cascina: la commemorazione sulla tomba di Gregory Summers al Cimitero Nuovo e, in serata, lo spettacolo “Voci di libertà” alla Città del Teatro. Un mazzo di fiori e una copia della Costituzione sono stati deposti là dove riposa Gregory Summers, condannato a morte nel Texas che aveva espresso, come ultimo desiderio, la volontà di essere sepolto a Cascina, mentre il Municipio è stato illuminato con i colori della Toscana. “Da ormai 15 anni l’appuntamento sulla tomba di Gregory Summers lega Cascina alle cerimonie per la Festa della Toscana – ha detto il sindaco di Cascina, Michelangelo Betti –. Qui c’è la salma di chi, condannato alla pena capitale, ha scelto di essere sepolto non nella sua terra ma dove ha trovato un minimo di conforto grazie alla fitta corrispondenza con l’Istituto Borsellino di Navacchio, per iniziativa dell’allora preside Maricarla Carretta. Una storia singolare ma emblematica, che ci ricorda come la Toscana sia stata il primo Stato al mondo ad abolire la pena di morte, purtroppo ancora applicata in troppi paesi”.
“Grazie per averci accolti a Cascina – ha aggiunto Antonio Mazzeo, presidente del consiglio regionale –. Siamo qui oggi per mandare un messaggio nel giorno in cui 236 anni fa il Granduca Pietro Leopoldo abolì la pena di morte in Toscana. Qui davanti c’è la tomba di Gregory Summers a ricordarci quanta violenza ci sia ancora nel mondo: non ci può essere giustizia là dove si commette un altro crimine. La Toscana si è sempre contraddistinta come portatrice di valori e diritti: una terra che è stata scelta da Greg come luogo di sua sepoltura. C’è ancora tanto da fare, la libertà è un bene prezioso che va custodito e alimentato giorno dopo giorno, senza darlo per scontato. Invito i giovani a non essere mai indifferenti, a non voltarsi dall’altra parte: quello che accade in tanti Stati del mondo, non può essere ignorato”.
Per la Regione Toscana era presente anche l’assessora Alessandra Nardini. “Ringrazio il consiglio regionale, l’amministrazione di Cascina, quella di Vicopisano e il mondo della scuola, che per primo ha saputo dare un messaggio importante grazie a quel legame forte e di solidarietà partito dalla dirigente di allora, dal corpo insegnante e da quei ragazzi e quelle ragazze che hanno unito la loro voce nel solco della tradizione e dei valori toscani. Hanno provato a gridare il loro no alla pena di morte: purtroppo la storia di Gregory non è andata in quella direzione, ma quest’uomo ha scelto la Toscana come luogo di sepoltura proprio riconoscendo in questa terra quella che ha saputo portare una grande innovazione sul fronte dei diritti umani. Questa storia ci riempie di orgoglio ma ci dà anche la responsabilità di continuare a camminare sulla strada dei diritti, perché la Toscana lo ha nel suo dna”.
“La Toscana – ha commentato Andrea Taccola, vicesindaco di Vicopisano – è stata la prima terra ad abolire la pena di morte. La nostra è una storia di arte e cultura e proprio con la cultura, nella scuola e fuori dalla scuola, si difende la nostra Costituzione. Ringrazio la Regione Toscana per aver improntato la festa sulla libertà: sono orgoglioso di essere toscano”.
A rappresentare l’istituto Borsellino c’era la professoressa Maria Cristina Centrella. “Ringraziamo le istituzioni, e in primis la Regione Toscana con il presidente Giani che si è sempre fatto carico di questa grande commemorazione. Per noi è un onore essere qui ed è stato un onore anche accogliere Greg nella nostra terra, visto che lui si è sentito ‘tutelato’ dal nostro territorio. Vogliamo rappresentare la speranza che la pena di morte venga abolita in tutto il mondo e ricordare a tutti che niente, nella vita, è più importante della libertà”.