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Sabato 3 dicembre alle ore 21 alla Città del Teatro di Cascina andrà in scena lo spettacolo “Darwin inconsolabile (un pezzo per anime in pena)” di Lucia Calamaro, drammaturga, attrice e regista di fama internazionale.
Una storia in cui riconoscere le nostre nevrosi, i nostri stili di vita disumanizzanti e frenetici, una storia raccontata con frizzante ironia ed empatia e, soprattutto, senza giudizio.
I quattro attori in scena Riccardo Goretti, Gioia Salvatori, Simona Senzacqua, Maria Grazia Sughi ci rendono partecipi e coinvolti nello spettacolo grazie ad un testo divertente e accattivante, scorrevole e impegnato allo stesso tempo. Il ritratto e la caratterizzazione dei personaggi li rende icone universali in cerca di riscatto da un mondo che hanno creato, ma che non riconoscono come loro e in cui non riescono a comunicare. Un mondo in cui la lotta per la sopravvivenza tra madre e figli diventa lotta verbale e scontro di personalità.
C’è una madre anziana, artista performativa, che si dice ex Fluxus, che si finge morta per ricevere un po’ di attenzione dai 3 figli, così occupati, così distratti, così disamorati, aggressivi, assenti. Simula la morte come certi animali: Maria Grazia pratica la “tanatosi”, molto diffusa tra certe specie che per scampare all’aggressione del predatore, “fanno il morto.”
Il suo potrebbe esser un monito, un richiamo, un avvertimento, una richiesta, o semplicemente una performer…
C’è una figlia ostetrica, schiacciata dalla preoccupazione per le nuove generazioni, ambientalista imbranata: Simona.
Un figlio maestro elementare, buonissimo, che ha per le mani il futuro e si imbatte in un fumoso testo inedito de L’Origine della specie”, citato da Borges, in un’intervista a Bioy Casares: Riccardo.
Una figlia in simbiosi con la madre, perfomer-artista plastica, che indaga il prospettivismo amazzonico e le teorie dell’interspecie, sentendosi più vicina al mondo vegetale che all’animale: Gioia.
«Una madre anziana, che si finge morta per ricevere un po’ di attenzione da questi figli, così occupati, così distratti, così disamorati, aggressivi in quanto assenti. Simula la morte. La tanatosi. Una pratica molto diffusa tra gli animali che per scampare l’aggressione del predatore, “fanno il morto.”
Potrebbe esser un monito, un richiamo, un avvertimento, una metafora. – racconta Lucia Calamaro –
Una madre che simboleggia il pianeta? Forse. Dei figli che simboleggiano noi? Può essere. Ma nessuno, di certo la bontà. Né la colpa. O il destino. Nessuno è vittima.»
Lo spettacolo è una produzione Sardegna Teatro | CSS Teatro stabile di Innovazione del Friuli Venezia Giulia | Teatro di Roma, con il sostegno di Spoleto Festival dei due Mondi.
PREVENDITA presso il teatro Da lunedì al venerdì dalle 10 alle 14; mercoledì dalle 10 alle 14 e dalle 17 alle 19,
Sabato 10 – 13
Prevendita on line e Circuito Boxoffice Toscana – TicketOne
LA CITTÀ DEL TEATRO
Via Tosco Romagnola 656, 56021 Cascina (Pisa) biglietteria@lacittadelteatro.it tel. 050/744400 cell. 345/8212494