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Cosa accadde. Perché la poesia finì nel mirino. Come si dimostra la falsa attribuzione a un tumore della morte di Pablo Neruda. Quali ostacoli messi hanno impedito la verità. Dettaglio per dettaglio, è tutto ricostruito nel libro di Roberto Ippolito “Delitto Neruda”, pubblicato da Chiarelettere, che viene presentato a Cascina lunedì 14 novembre 2022 alle 18.30 negli spazi de La Città del Teatro, nella Sala I Toscani (ingresso libero, Via Tosco Romagnola 656).
Con l’intervento del sindaco Michelangelo Betti, la conversazione si svolge con la giornalista Candida Virgone e la partecipazione di Pier Paolo Tognocchi, presidente della Fondazione Sipario Toscana. L’evento è organizzato dal Comune di Cascina con l’assessora alla cultura Bice Del Giudice e dalla Biblioteca comunale Peppino Impastato e si avvale della collaborazione della Libreria Gini.
“Delitto Neruda”, sulla cui copertina si legge “Il poeta Premio Nobel ucciso dal golpe di Pinochet”, è il frutto di una vasta inchiesta internazionale. Ha ricevuto un importante riconoscimento da Rodolfo Reyes, nipote di Neruda e rappresentante legale dei familiari, che ha affermato: “Questa opera è un anticipo della verità giuridica che in Cile si è voluto nascondere per diversi motivi e interessi”.
Al Teatro di Cascina con il libro di Ippolito viene dunque aperta una pagina di storia segnata da gravi violazioni dei diritti umani. Al centro l’instaurazione della dittatura militare in Cile l’11 settembre 1973: è la fine di un sogno. Le case di Pablo Neruda devastate, i suoi libri incendiati nei falò per le strade. Ovunque terrore e morte. Anche la poesia è considerata sovversiva.
A dodici giorni dal golpe che depone l’amico Salvador Allende, il premio Nobel per la letteratura 1971, il poeta dell’amore e dell’impegno civile, amato nel mondo intero, muore nella Clinica Santa María di Santiago. La stessa in cui, anni dopo, morirà avvelenato anche l’ex presidente Frei Montalva, oppositore del regime. Il decesso di Neruda avviene alla vigilia della sua partenza per il Messico, ufficialmente per un cancro alla prostata. Ma la cartella clinica è scomparsa, manca l’autopsia, il certificato di morte è sicuramente falso.
Ippolito ha raccolto le prove sostenibili, gli indizi e il movente della fine non naturale di Neruda, sulla scorta dell’inchiesta giudiziaria volta ad accertare l’ipotesi di omicidio, e per questo contrastata in ogni modo da nostalgici e negazionisti. Per la sua drammatica ricostruzione, l’autore si è avvalso di una vasta documentazione proveniente dalle fonti più disparate: archivi, perizie scientifiche, testimonianze, giornali cartacei e on-line, radio, televisioni, blog, libri, in Cile, Spagna, Brasile, Messico, Perù, Stati Uniti, Germania, Regno Unito e Italia.
Il libro, si sottolinea nella scheda dell’editore, è scritto con il rigore dell’inchiesta e lo stile di un thriller mozzafiato. Protagonista, una figura simbolo della lotta per la libertà, non solo in Cile, vittima al pari di Federico García Lorca, suo grande amico e illustre poeta, ucciso dal regime franchista.