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Comune di Pisa, Bilancio: approvato rendiconto 2024 con 19 milioni di avanzo

La Giunta comunale di Pisa ha approvato nella seduta della scorsa settimana lo schema di rendiconto di gestione del bilancio 2024, con un avanzo libero di oltre 19 milioni di euro. Il fondo di cassa finale segna la cifra complessiva di 102.572.760 euro. Il rendiconto consuntivo passerà adesso in discussione al Consiglio Comunale per essere sottoposto ad approvazione nella prima settimana di maggio.

“Il rendiconto è uno degli atti fondamentali, sottoposti all’approvazione del Consiglio Comunale, che evidenzia i risultati dal punto di vista della gestione complessiva amministrativa ed economico finanziaria dell’ente in relazione all’andamento dell’anno – spiega il sindaco Michele Conti -. I 19 milioni di euro di avanzo di quest’anno sono sicuramente una cifra importante che, una volta approvato in Consiglio, sarà a disposizione per finanziare spese uniche e non ricorrenti sulla parte corrente e investimenti nella parte capitale. Una cifra che è il risultato di una gestione virtuosa del Bilancio, perché nonostante tutti gli investimenti che abbiamo fatto nelle tante opere pubbliche e nel mantenimento dei servizi scolastici e socioeducativi con tariffe che non sono aumentate, l’avanzo è in crescita rispetto agli anni precedenti e dunque il Bilancio del Comune si conferma sano e con i conti in ordine con riferimento a tutti i principali parametri. Adesso abbiamo lo spazio per impostare il lavoro anche nel 2025, mettendo a frutto queste risorse in più rispetto a quelle messe nel Bilancio di previsione 2025, approvato a dicembre.”

Il rendiconto 2024 chiude con un risultato di amministrazione di 133.564.144 euro superiore a quello degli ultimi due esercizi: 127 milioni nel 2023 e 118 milioni nel 2022, mentre quello del 2021 era stato pari a circa 115 milioni. Ammonta a circa 114 milioni la parte vincolata, accantonata e destinata agli investimenti. Il saldo di cassa finale è notevolmente cresciuto chiudendo a 102 milioni, in aumento di circa 5,5 milioni rispetto alla chiusura dell’anno 2023 pari a quasi 97 milioni.

Entrate Nel corso dell’esercizio 2024, sul fronte delle entrate, vi sono state alcuni ritocchi a tasse e tariffe, senza mai toccare le tariffe legate ai servizi scolasti e socioeducativi. I ritocchi alla tassa di soggiorno e alle entrate extratributarie hanno comportato un po’ di crescita nel gettito. Ad esempio vi sono state entrate accertate per la tassa di soggiorno per oltre 3,5 milioni, con oltre 1,4 milioni in più, ed una crescita anche nelle entrate extratributarie accertate per 39,7 milioni (con circa 2,4 milioni in più rispetto al 2023). Per fare fronte alle esigenze di spesa produttiva, alle necessità di cofinanziamento richieste dal PNRR, oltre all’applicazione di un consistente avanzo, nel 2024, proseguendo una scelta degli ultimi esercizi, si sono contratti nuovi mutui per circa 6,5 milioni. L’entità dello stock del debito è lievemente cresciuta, passando dai 17,6 milioni del 2023 ai circa 21 milioni del 24, riportando il lavoro del debito sostanzialmente ai livelli del 2018 (quello del 2015 era di oltre 34 milioni).

Sempre sul fronte delle entrate straordinarie destinate ad investimenti, nel 2024 sono da segnalare un ulteriore acconto della liquidazione GEA srl per 614mila euro, il dividendo straordinario di Toscana Aeroporti per 313mila, sostanzialmente analogo a quello dell’esercizio 2023.

Spese. Sul fronte della spesa complessiva, le voci più consistenti sono quelle dei servizi generali (37 milioni), ambiente (44 milioni), sociale e famiglia (25 milioni), trasporti (23 milioni). La spesa per il personale, che rappresenta uno dei principali elementi di rigidità del bilancio, è stata complessivamente pari a 29.258.758 euro, in crescita rispetto al 2023, quando ammontava a 28.376.834 euro, con una percentuale complessiva stabile riaspetto alla spesa corrente (23,24%).

Il bilancio 2024 chiude pertanto con i conti in ordine dal punto di vista economico e finanziario e con un avanzo consistente, anche se emergono i valori legati ad un aumento tendenziale di spesa per utenze e beni e servizi che hanno spinto doverosamente la programmazione del 2024 ad un riadeguamento di alcune tasse e tariffe (soggiorno e alcune entrate extratributarie) dopo oltre 15 anni.