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Città del tartufo, San Miniato entra nel direttivo nazionale e il sindaco Giglioli è coordinatore regionale

L’assemblea dell’associazione nazionale Città del tartufo si è riunita sabato mattina, 5 aprile, a Gubbio per eleggere le nuove cariche e dare così il via alla nuova stagione delle attività. San Miniato è stata eletta nel direttivo nazionale e il sindaco Simone Giglioli è stato eletto coordinatore regionale. Presente per il Comune la vicesindaca con delega al turismo, Azzurra Bonaccorsi che ha partecipato e votato con delega.

“Con questa nomina si premia la storicità di San Miniato, città tra le fondatrici dell’associazione Città del tartufo e si riconosce il valore della ultra cinquantennale Mostra Mercato del tartufo – dichiara la vicesindaca Azzurra Bonaccorsi -. Il lavoro da fare è tanto, ma siamo felici che sia entrata a far parte dell’associazione anche un’altra città delle colline sanminiatesi, il Comune di Montopoli in Val d’Arno, in modo da dare un maggior sostegno a tutte le azioni che andranno messe in atto per promuovere e valorizzare questo straordinario prodotto”.

“Sono molte felice che San Miniato sia stata inserita nel direttivo nazione e mi lusinga essere stato eletto coordinatore regionale delle Città del tartufo toscane – commenta il sindaco Simone Giglioli da Cappella Maggiore, Trevsio, dove si trova per un viaggio istituzionale nella città amica -. Con questa nomina si valorizza il ruolo della nostra Città e si prosegue nella direzione della valorizzazione di un prodotto che è identitario e vera eccellenza di tutto il territorio. La nostra amministrazione si rende disponibile a dare il massimo sostegno a tutte le Città del tartufo in un momento in cui si sta discutendo al livello nazionale, l’importante legge, dopo quella ormai superata del 1985, che dovrà riordinare l’intera filiera del tartufo. L’impegno per valorizzare il prodotto è grande e farlo in rete, insieme alle altre Città, adesso anche con Montopoli, significa dare maggiore spinta al comparto turistico ed enogastronomico, alla luce del fatto l’introduzione dei dazi tenderà a penalizzare la filiera italiana e toscana”.