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Società della Salute, non passa l’aumento del capitale a causa dell’assenza del comune di Pisa

’assenza del Comune di Pisa all’assemblea della Società della Salute che si è tenuta oggi, 12 marzo, convocata per deliberare l’aumento della quota capitaria da 30 a 32 che porterebbe nelle casse della SdS un introito di 400 mila euro,  non ha permesso di raggiungere il quorum. L’aumento della quota capitaria è un atto fondamentale per garantire il mantenimento degli attuali livelli di assistenza e un adeguato sistema socio assistenziale e sociosanitario, nonché la stabilità del consorzio e la continuità nell’erogazione dei servizi.  I comuni presenti, Calci, Cascina, Crespina Lorenzana, Fauglia, Orciano Pisano, San Giuliano Terme, Vecchiano, Vicopisano e l’ASL Toscana nord ovest, hanno risposto favorevolmente alla proposta di aumento. L’assenza del Comune di Pisa, che si ripete costantemente e senza alcuna giustificazione dal dicembre scorso, ha inficiato l’approvazione della delibera e il conseguente aumento della quota.

Il mancato aumento della quota capitaria a 32 euro, come si legge nella delibera, comporterà necessariamente una rimodulazione dei servizi erogati, con possibili ripercussioni sui livelli di prestazione attualmente garantiti

“Quanto accaduto stamani è certamente una delle pagine più nere dalla nascita del Consorzio – dichiara Giulia Guainai, presidente SdS Pisana. L’assenza del Comune di Pisa, nel totale silenzio politico e amministrativo e  senza una presa di posizione formale, di fatto danneggia una comunità di oltre 200 mila cittadine e cittadini e mette a repentaglio la sostenibilità di storici e fondamentali servizi.  Assistiamo – continua Guainai – all’ennesima azione di destabilizzazione del Consorzio che fa seguito alla mancanza di dialogo degli ultimi mesi su questioni nodali relative all’annualità 2023, all’azione legale con tanto di ricorso al Presidente della Repubblica per l’aumento della quota capitaria nell’annualità 2024 e infine l’implicita volontà di questa mattina di preferire l’interruzione di alcuni servizi allo stanziamento di opportune risorse per rispondere ai bisogni della popolazione.”

“Con la mancata approvazione della delibera assistiamo alla compromissione della tenuta dei servizi e del consorzio dove a pagarne le  spese sono le persone più fragili delle nostre comunità, specie quelle dei piccoli comuni, già penalizzati da continui tagli decisi dall’attuale Governo Meloni – il commento di Valentina Ricotta vicepresidente SDS e vice sindaco di Calci – La forza del consorzio SDS, infatti, risiede nel principio di solidarietà tra comuni grandi e piccoli che, mettendo a sistema i servizi, garantiscono parità di accesso in conformità ai principi costituzionali. Auspichiamo in tal senso un ripensamento del Comune di Pisa, almeno in questa fase, per consentirci di salvaguardare i livelli essenziali di assistenza”.

“Ringrazio tutti i Comuni soci e la ASL – conclude la presidente Guainai – per il senso di responsabilità assunto anche questa mattina e la manifesta volontà di credere e conseguentemente investire risorse nella Società della Salute e nel modello di integrazione ed erogazione dei servizi.”