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Montopoli, denunciato per ricettazione grazie alle analisi del DNA

Un controllo stradale apparentemente di routine si trasforma in un’indagine lunga e complessa, risolta solo grazie alla tenacia dei Carabinieri e alla potenza della scienza forense. Un giovane di origini albanesi,
domiciliato a Firenze, è stato denunciato per ricettazione dopo una fuga rocambolesca avvenuta nel settembre 2019 a Montopoli in Val d’Arno.
Durante un normale controllo stradale, il giovane, alla vista dei Carabinieri, è fuggito abbandonando un’auto risultata rubata.
I militari dell’Aliquota Operativa di San Miniato, specializzati in sopralluoghi e repertamenti, hanno ispezionato il veicolo e trovato oggetti personali, tra cui guanti e magliette, inviati al RIS di Roma per l’analisi del DNA.
Per anni, il DNA del fuggitivo è rimasto un “ignoto” nella banca dati. La svolta è arrivata nel 2021, quando l’uomo è stato arrestato in Inghilterra per reati legati allo spaccio di droga. Il suo DNA è stato quindi inserito nella banca dati internazionale, permettendo così il confronto con il campione prelevato sei anni
prima in Italia.
La corrispondenza tra i due profili genetici è stata inequivocabile. Grazie a una maglietta abbandonata durante la fuga, l’uomo è stato identificato e denunciato per ricettazione.
Questo caso dimostra l’importanza della Banca Dati Nazionale del DNA, un archivio digitale che contiene i profili genetici di persone coinvolte in attività criminali. Questo strumento si rivela fondamentale soprattutto nei casi in cui le indagini tradizionali non portano all’identificazione dei colpevoli.
Ogni oggetto che utilizziamo contiene tracce del nostro DNA, una sorta di “impronta digitale” genetica. In ambito penale, il DNA rappresenta uno strumento potentissimo per la risoluzione dei crimini, un vero e proprio “testimone silenzioso” che non mente mai.