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Geofor ostaggio dei partiti. Rollo: “poltrone, silenzi e giochi di potere. A pagare sono sempre i cittadini”

Geofor, società del gruppo RetiAmbiente e responsabile della gestione del servizio rifiuti urbani, è l’ennesima dimostrazione di come le partecipate pubbliche siano diventate terreno di spartizione tra partiti. A guidare le nomine non sono merito o competenza, ma logiche di potere, accordi e calcoli elettorali. A denunciarlo è Dario Rollo (Valori e Impegno Civico), che parla di una situazione paralizzata da tempo: “Geofor è strategica per il territorio, ma viene trattata come un bottino politico. È inaccettabile: la qualità del servizio ne risente, mentre le tariffe aumentano anche alla luce di una cattiva gestione da parte della capogruppo RetiAmbiente”. Ora c’è in ballo la nomina al vertice del CdA, ma tutto resta fermo. I nomi circolati sulla stampa sono in standby perché prevalgono veti incrociati e silenzi strategici. “Non si premiano capacità ed esperienza – osserva Rollo – ma si punta solo a bilanciare interessi interni. Nessuno si espone, ma tutti cercano di ottenere qualcosa. L’interesse pubblico è stato messo da parte – rincara Rollo – e a pagarne il prezzo sono sempre i cittadini. La gestione delle partecipate deve tornare trasparente e orientata al bene comune, non a logiche spartitorie”. Critiche forti al Partito Democratico: “Si comporta come se Geofor fosse una proprietà privata. Le nomine avvengono in stanze chiuse, lontano dal controllo pubblico e in totale assenza di trasparenza”. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: gestione incerta, servizi inadeguati e famiglie gravate da aumenti. “Geofor resta senza una guida stabile, e nessuno ha il coraggio di dire basta – attacca Rollo – L’unica preoccupazione è chi sistemare, non come migliorare i servizi”. Nel mirino anche il centrodestra: “Tace perché partecipa – denuncia Rollo – Nessuno denuncia, tutti aspettano il proprio turno, magari in vista delle prossime elezioni regionali. Il silenzio è complicità”. E l’affondo diventa ancora più diretto: “Con quale credibilità parlate di bene comune, di trasparenza, di coerenza ai vostri figli o ai giovani che vi ascoltano, se siete i primi a piegarvi per conservare una poltrona o sperare in una candidatura? Con che faccia vi presentate ai cittadini?” “Serve un cambio netto – conclude Rollo – Le partecipate appartengono ai cittadini, non ai partiti. Chi oggi tace, domani non potrà parlare di credibilità. O si cambia rotta, o si tradisce il mandato ricevuto”.