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Il Movimento 5 Stelle regionale ha presentato, in commissione e prossimamente in consiglio regionale, una proposta di legge al Parlamento per l’affrancazione dei canoni livellari. Lo ha fatto attraverso la presidente del gruppo consiliare in Regione, Irene Galletti, che ieri ha illustrato alla stampa la proposta nella sua Cascina, affiancata dal sindaco Michelangelo Betti (Partito Democratico) e dai colleghi M5S Claudio Loconsole (assessore nella giunta Betti) e David Barontini (capogruppo in consiglio comunale).
“Ringrazio il Comune di Cascina nella persona del suo sindaco Michelangelo Betti per l’ospitalità e per parlare di un argomento che tocca i cittadini di una gran parte della Toscana, in primis i cascinesi – ha detto Irene Galletti –. Gli ormai famigerati canoni livellari sono un’imposta di cui si ignorava l’esistenza o meglio la conoscevano soltanto gli storici del diritto e che è riemersa dalle nebbie dei secoli del passato e del medioevo come forma di imposta che viene chiesta dall’Asl Nord Ovest a centinaia di cittadini e imprese ignari che sul proprio fabbricato o terreno insistesse questo tipo di onere. Centinaia di cascinesi si sono visti consegnare delle lettere in cui veniva chiesto di pagare questa imposta comprese le cinque annualità precedenti, per cifre a volte basse ma in alcuni casi decisamente elevate”. L’invito alle altre forze politiche è quello di andare a porre fine a questa istituzione con una legge nazionale, dato che lo Stato è l’unico a poter intervenire. “La fiscalità è fondamentale per uno stato sociale che voglia erogare dei servizi ai cittadini, ma questa deve essere giusta e deve avere un senso – ha aggiunto Galletti –. Questa è fondamentalmente l’idea che abbiamo condiviso, non soltanto come Movimento 5 Stelle ma anche con la maggioranza che ha il governo della Regione e sotto la quale insiste l’Asl Nord Ovest. È necessario trovare una soluzione e lo strumento che può essere utilizzato è la legge nazionale. Non è la Regione che può intervenire perché i canoni, così come altre forme di fiscalità, sono fondamentalmente non prescrivibili, quindi anche se vengono dal medioevo e non sono stati più tracciati, risultano ancora e non si può rinunciare a richiederli. Ciò significa che c’è un obbligo delle Asl a richiederne il pagamento, pena rischiare di essere chiamati in causa per danno erariale. Questo aspetto è fondamentale: non si può chiedere all’Asl di rinunciarvi né accusarla di gravare in questo modo sui cittadini”.
Quale, dunque, la soluzione? “Da parte nostra come istituzioni abbiamo trovato questa soluzione che si collega alla legge del 1966. Ce ne sono state diverse nel corso del tempo perché l’istituto dei canoni è di natura piuttosto eterogenea ed alcuni sono stati cancellati. In questo caso l’unico modo per estinguerli è l’affrancazione. Ciò significa pagare 15 annualità del canone per arrivare così a considerare estinta questa imposta sul proprio terreno. Per questo serve una legge nazionale, del Parlamento. Ecco il motivo per cui abbiamo preparato una proposta di legge estremamente semplice che dovrà essere approvata dal consiglio regionale e, una volta approvata dall’aula, sarà portata nella Commissione corrispondente del Senato e della Camera. Un percorso che richiede del tempo e che necessiterà comunque dei passaggi che noi cercheremo di stimolare tutti insieme come maggioranza e opposizione in Regione, mentre qui siamo insieme, per raggiungere questo obiettivo”, ha concluso Irene Galletti.
“Ringrazio la consigliera regionale Galletti per questa iniziativa – ha sottolineato il sindaco Betti – perché colloca bene il quadro generale di quelli che sono i livelli, di come sono riemersi dalle nebbie. Anche il Comune, come le famiglie, ha ricevuto la richiesta di pagamento dei canoni livellari e nel mese di gennaio abbiamo mandato una lettera all’Asl, e per conoscenza anche alla Regione Toscana, chiedendo l’annullamento o quantomeno la sospensione della procedura. Sospensione necessaria perché dall’arrivo della lettera erano a disposizione 90 giorni di tempo per di chi aveva ricevuto la richiesta di pagamento del canone livellare. Erano e sono necessari approfondimenti perché le richieste si basavano su una documentazione non completa: veniva chiesto ai cittadini di pagare o dimostrare l’affrancazione, ma chi richiede il pagamento dovrebbe evidenziare il fatto che non c’era stata affrancazione, portando documentazione a supporto di questa richiesta. Questa proposta di legge si colloca in un’attività di attenzione rispetto a questo tema con la consapevolezza che serve una norma nazionale. L’attenzione su questo tema è un po’ scemata, questo tipo di attività serve invece per tenerla alta e fare passi in avanti per risolvere la questione definitivamente. Questa iniziativa in ambito regionale rafforza il percorso che avevamo iniziato in consiglio comunale”.
Quindi ha preso la parola Claudio Loconsole. “Ringrazio le iniziative regionali e comunali che ci sono già state per cercare una risposta, anche se abbiamo capito che la risposta definitiva può arrivare solo dal nazionale. È chiaro che la preoccupazione, da coordinatore del Movimento Cinque Stelle a livello provinciale oltre che da assessore del Comune di Cascina, è proprio quella dell’allargamento della richiesta dei canoni livellari: c’è il rischio che durante la ricognizione le richieste possano arrivare anche ad altri comuni della provincia, con un aggravio molto maggiore, non solo di cittadini cascinesi, ma anche di quelli pisani e degli altri comuni che ricadono nel territorio dell’Asl Toscana Nord-Ovest”. A chiudere David Barontini. “Come consigliere comunale di Cascina, ricordo ci siamo mossi con un ordine del giorno della maggioranza discusso il 12 febbraio: questo portava alla richiesta di annullamento o sospensione del pagamento dei canoni livellari, evidenziando anche alla Regione Toscana l’incongruità del percorso attuato dall’Asl Toscana Nord-Ovest. Tra gli impegni chiesti c’era anche quello di valutare, da parte della in giunta regionale, l’opportunità di avanzare al Parlamento una proposta di legge che permettesse di superare la problematica richiamata. Ringrazio la collega Irene Galletti che ha fatto proprio questa richiesta”.