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Giorno del Ricordo, le celebrazioni a Pisa. Delegazione con studenti pisani alla foiba di Basovizza

Si sono svolte ieri mattina a Pisa, a Marina di Pisa e a Basovizza, le celebrazioni del Giorno del Ricordo organizzate dal Comune di Pisa.

In particolare al Cimitero suburbano di Pisa, si è svolta la Santa Messa e commemorazione; con la deposizione di corona d’alloro al Cippo alle vittime delle foibe e agli esuli giuliano-dalmati. Mentre la deposizione di corona d’alloro si è tenuta a Marina di Pisa al Cippo “Martiri delle foibe” e di mazzi di fiori alla rotatoria “Martiri delle foibe” e alla rotatoria intititolata a “Norma Cossetto”. Intanto, sempre in mattinata, alla foiba di Basovizza, a Trieste, una rappresentanza di amministratori, docenti e alunni di scuole di Pisa ha partecipato alla cerimonia di commemorazione nazionale del Giorno del Ricordo.

Di seguito, l’intervento del Sindaco di Pisa Michele Conti.

«Ci ritroviamo oggi, in questa solenne occasione del Giorno del Ricordo, per onorare la memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. Una tragedia per troppo tempo avvolta nel silenzio, relegata ai margini della coscienza nazionale e finalmente riconosciuta dallo Stato italiano con la Legge 92 del 30 marzo 2004, che ha istituito questa ricorrenza.

Per decenni, il dramma degli italiani d’Istria, di Fiume e della Dalmazia è stato confinato nelle sofferenze individuali di chi ha vissuto il terrore delle persecuzioni e delle esecuzioni sommarie perpetrate dai partigiani comunisti di Tito e del successivo dell’esodo forzato. Un destino ingiusto, quello di intere famiglie costrette a lasciare le proprie case, le proprie radici, la propria storia, nella dolorosa incertezza di un futuro lontano dalla propria terra. La memoria di questi eventi non appartiene solo ai discendenti di quegli esuli, ma è parte della storia collettiva del nostro Paese.

Oggi, a distanza di decenni, il nostro dovere istituzionale e morale è quello di non dimenticare. Di continuare a trasmettere alle nuove generazioni la conoscenza di questi eventi, senza strumentalizzazioni, senza distorsioni, senza ideologie divisive. La verità storica deve essere preservata e diffusa, perché il ricordo non sia un peso del passato, ma una lezione per il futuro.

Per questo motivo, il Comune di Pisa ha voluto dare un significato ancora più profondo a questa giornata. Tra le molte iniziative previste per il Giorno del Ricordo 2025, abbiamo voluto inserire un momento di straordinaria importanza simbolica e didattica, accompagnando alla Foiba di Basovizza gli studenti dell’Istituto Comprensivo “Niccolò Pisano”. Una scelta che non è casuale, ma che rappresenta l’impegno concreto dell’Amministrazione nel tramandare il testimone della memoria alle giovani generazioni.

Portare i ragazzi in quei luoghi significa offrire loro la possibilità di vedere con i propri occhi, di toccare con mano la storia, di comprendere attraverso l’esperienza diretta ciò che i libri e le lezioni scolastiche raccontano. Significa stimolare la riflessione, il confronto, la crescita civile e morale.

La Foiba di Basovizza è un luogo che evoca il sacrificio di tante vite spezzate dalla violenza e dall’odio. Visitandola, renderemo omaggio a chi non ha avuto voce per raccontare il proprio dolore, a chi ha subito un destino crudele solo per la propria identità italiana. Come ha affermato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la negazione di questa tragedia è stata un’offesa alla verità e alla giustizia. Oggi, a vent’anni dall’istituzione del Giorno del Ricordo, siamo chiamati a costruire una memoria collettiva condivisa, capace di riconoscere le sofferenze di tutti senza pregiudizi, capace di guardare avanti senza dimenticare.

Pisa, che ha accolto tanti esuli giuliano-dalmati, che ha dato loro una nuova casa e una nuova speranza, rinnova il suo impegno per mantenere viva la memoria di quegli eventi e per garantire che il sacrificio delle vittime non sia vano. Celebrare il Giorno del Ricordo non è un semplice dovere istituzionale, ma un atto di responsabilità verso la verità storica e verso le future generazioni. Perché solo attraverso la conoscenza possiamo costruire un domani di pace, di rispetto reciproco e di consapevolezza. E solo chi ricorda può veramente avere un futuro».