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La politica, tutta, sembra non avere contezza della gravità della situazione in cui già si trova il nostro litorale oggi e ancor di più si troverà negli anni a venire. Le due grandi alluvioni da mare avvenute del 2023 e le minori di quest’anno non sono state sufficienti.
Non è ancora chiaro che la priorità deve essere non genericamente la lotta all’erosione costiera ma la difesa dell’abitato, strutture e infrastrutture.
L’abitato di Marina di Pisa necessita di interventi urgenti: invece le uniche opere eseguite dopo il 2023 sono quelle realizzate dalla Regione con il rafforzamento delle scogliere emerse a sud di quelle del porto. Nulla si sa di interventi sulla scogliera a protezione dell’accesso sud al Porto, di competenza di quella proprietà e uno dei punti più critici dell’intero sistema.
L’unico progetto in cantiere è quello sulla cella 4 per il quale la Regione ha commissionato al Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale (Laboratorio di Ingegneria Marittima) dell’Università di Firenze, uno studio sulle modifiche da apportare per garantire lo stesso livello di protezione delle celle 6 e 7, sempre in ghiaia, che funzionano egregiamente. A noi risulta che lo studio, che prevede un’estensione verso mare della scogliera soffolta ed un ampliamento della spiaggia in ghiaia, sia stato consegnato a maggio 2024. La Regione dice che per tale opera si prevede una spesa di 10 milioni e che solo il primo stralcio è finanziato (2,56M) con i lavori che partirebbero a marzo, a ridosso della stagione balneare. Quindi la Regione, che finanzia con oltre 200 milioni di euro la Darsena Europa e che nel 2024 ha assegnato 3 milioni di euro ai balneatori toscani per il “rimodellamento” stagionale delle spiagge, non trova il necessario per la difesa di un abitato.
Ancora peggiore la situazione della cella 5. Il Comune nel maggio 2024 ha presentato al bando regionale un “progetto” per il ripascimento della cella, unito ad un altro sulla “sistemazione delle scogliere a sud delle spiagge di ghiaia”. Costo 3.8M. Non si tratta quindi di opere tutte a difesa dell’abitato ma di un intervento che dovrebbe anche difendere una spiaggia in concessione, con il “rinforzo scogliere presenti di fronte ai Bagni di Marina di Pisa”. Tale richiesta, tuttavia, non è stata ammessa al finanziamento dalla Regione perché “Il progetto non contiene uno studio di morfodinamica costiera sufficiente per verificarne la sostenibilità e l’efficacia. Il progetto si configura come una manutenzione.” Sul sito del Comune non è possibile trovare traccia di questo progetto e quindi non è dato sapere chi lo abbia elaborato e su quali studi si basi.
Nel gennaio 2025 con due Provvedimenti dirigenziali il Comune partecipa a Bando regionale. Con il primo si approva il progetto di spianamento stagionale delle berme di tempesta delle spiagge in ghiaia per un costo di 64.000€. Con il secondo si approva il progetto per MANUTENZIONE SCOGLIERE EMERSE A PROTEZIONE DEL TRATTO DI COSTA RICOMPRESO TRA BAGNO GIOIELLO E BAGNO ARLECCHINO: quindi ancora un intervento che nulla ha a che fare con la difesa dell’abitato ma finalizzato a difendere una spiaggia in concessione. Costo 215.000€!. E anche la promessa di questi giorni del Sindaco di stanziare un milione per sistemare la cella Milano, dopo aver negli anni passati buttato soldi per ripascimenti utili solo a passare la stagione balneare, riguarda lavori che nulla hanno a che fare con la difesa dell’abitato e serviranno solo a difendere una spiaggia in concessione.
Non si investe per difendere l’abitato ma per realizzare opere il cui onere finanziario spetterebbe semmai ai balneatori, su progetto pubblico!
Comune e Regione si muovono in ordine sparso di fronte ad un problema di questa dimensione, assente il Governo nazionale che pensa al Ponte.
Un panorama sconfortante, soprattutto se si pensa che le alluvioni da mare sono solo le prime avvisaglie di un futuro di cui prendere consapevolezza per cominciare a trovare i rimedi.
I cambiamenti climatici sono già qui. Se le emissioni di gas serra continueranno al ritmo attuale, nel 2100 il livello del mare sulla Terra potrebbe aumentare da 1 a 2,5m secondo le stime meno probabili ma possibili, con danni sempre maggiori per mareggiate e fenomeni estremi.
Quale scenario la Regione vede per i litorali nei prossimi decenni? Occorre un piano generale di adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici, che abbracci almeno la costa da Livorno a Viareggio, affidato ad esperti di livello internazionale, che sappiano individuare metodi innovativi di difesa e di adattamento, metodi che coniughino efficacia e salvaguardia del paesaggio.