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LUAP sulle piazze di Marina, Nerini: “Troppo debole sia come critica che come proposta”

Resto un po’ stupito – scrive Maurizio Nerini come Marinese – dall’ultimo intervento del LUAP sulle piazze di Marina, troppo debole sia come critica che come proposta.

Se le necessità per Piazza Viviani erano di avere “una piazza polivalente che accogliesse… eventi mondani”, c’è un’arena erbosa apposita con illuminazione e impianti dedicati, le proposte dei mercati si stanno valutando con le associazioni di categoria, mentre la soluzione trovata per il bar del Pirata accontenta proprietari, utenti e amministrazione.

Per la caserma della Guardia Costiera si sta andando verso una permuta che la libererà, mentre la cabina Enel è da ricordare che è stata stata riqualificata e spostata dalla precedente amministrazione in linea con la strada.

Veramente disarmante però – prosegue Nerini – è se non si è ancora capito che la Piazza è già “un centro di socializzazione e incontro aperto tutto l’anno per le funzioni collettive in grado di sviluppare la partecipazione e interesse peri cittadini” proprio con le “aree d’ombra per la sosta e ricreazione dei bambini” enormemente frequentate.

Sulle proposte per la futura Piazza Sardegna… cosa ci sarebbe di diverso dai piani sviluppati fino ad oggi nelle altre piazze?

Non si sono modificati i disegni, tolto l’asfalto e sostituito ovunque con pavimentazione architettonica, aumentate siepi, erba, alberi, valorizzate le prospettive dal mare, nuovi marciapiedi, piste ciclabili, parcheggi, viabilità e illuminazione uniforme.

Nel caso specifico ci sarà da rifare la balaustra e il marciapiede lato mare, dotarla di servizi igienici, ma vorrei davvero discutere sulla opportunità di installarci docce a pagamento.

Dispiace infine – conclude Maurizio Nerini – che non ci sia invece una presa di posizione forte da parte del LUAP su quei progetti della Regione che hanno stravolto irrimediabilmente il paesaggio con le ghiaie, come sull’inerzia per gli indispensabili interventi sulle difesa a mare, un macigno che grava costantemente sull’impegno alla riqualificazione dell’Amministrazione Comunale.