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– C’è una buona notizia e una cattiva per quanto riguarda il gioco d’azzardo patologico nel territorio pisano. La prima è che il fenomeno, almeno nella Zona Pisana (comuni di Calci, Cascina, Crespina-Lorenzana, Fauglia, Orciano Pisano, Pisa, San Giuliano Terme, Vecchiano e Vicopisano) è in lieve contrazione se è vero che “l’incidenza dei giocatori a rischio, dall’1,4% del 2019, è scesa all’ 1,1% del 2023” ha detto Sabrina Molinaro, direttrice dell’Epid, la sezione di epidemiologia e ricerca sui servizi sanitari dell’Istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa, il principale soggetto a livello nazionale impegnato nella ricerca sulle dipendenze. La cattiva, però, è che pure in provincia di Pisa stanno crescendo in modo esponenziale i giovanissimi che gioca d’azzardo: “Negli stessi quattro anni la quota di popolazione studentesca a rischio dipendenza è passata dal 2,8 al 4,5%” ha continuato.
Bisogna partire da questi dati per comprendere senso e obiettivi di “Gio(care) senza Azzar(dare)”, il progetto della Zona Pisana, finanziato dall’amministrazione regionale per un importo complessivo di 152.447 euro dedicato proprio a consolidare e ampliare la rete degli interventi di prevenzione al cosiddetto “Gap” (Gioco d’azzardo patologico) che è stato presentato pubblicamente stamani (mercoledi 15 gennaio) alla Biblioteca comunale “Impastato” di Cascina. E anche dall’altro dato emerso dall’intervento di Francesco Lamanna, responsabile del Ser.D di Pisa e coordinatore scientifico del progetto: “Dal 2008 ad oggi, al servizio dipendenze dell’Ausl Toscana Nord Ovest della Zona Pisana, abbiamo preso in carico circa 300 persone alla prese con problemi di dipendenza da gioco patologica – ha sottolineato -, ma è soltanto la punta di un iceberg di un fenomeno assai più diffuso e radicato”. Ecco perché “la prevenzione è fondamentale e progetti come questo, che si propongono proprio di potenziare la rete degli interventi volti a ridurre il rischio di “Gap” assumono una valenza strategica” ha sottolineato nell’introduzione la Presidente della SdS Pisana Giulia Guainai.
Azioni e interventi specifici sono stati illustrati da Emiliano Contini e David Simoni, referenti, rispettivamente delle cooperative sociali “Il Cammino” e “Arnera”, i due soggetti cui è affidata la gestione del progetto. E spaziano dal mantenimento dei due sportelli d’ascolto presenti nella Zona Pisana (a Pisa, al Cep, in Piazza San Ranieri 1, nei locali della “Cittadella della Solidarietà” della Caritas e a Vicopisano, in via dei Mezzi 8, negli spazi del distretto sanitario destinati al Polo Generazioni) all’organizzazione ei almeno sei eventi territoriali rivolti ad adolescenti donne, anziani e persone in condizione di fragilità economica o che vivono una situazione di marginalità fino alla sperimentazione di almeno 5 percorsi di sensibilizzazione rivolti ai detenuti della Casa circondariale “Don Bosco” di Pisa. Obiettivi: “L’incremento dell’accesso ai servizi da parte delle fasce di popolazione a rischio, ma anche – hanno spiegato Contini e Simoni – ma anche il coinvolgimento di almeno quattro scuole secondarie di primo e secondo grado in interventi di prevenzione dai rischi legati al gioco d’azzardo e la sperimentazione di gruppi di sensibilizzazione in carcere, ovviamente con il coinvolgimento del personale penitenziario e dell’Uepe di Pisa, ma anche dell’associazionismo e dei detenuti in pena alternativa”.
All’incontro è intervenuto anche Gennaro Evangelista in rappresenta di Federsanità Anci Toscana. Erano presenti anche la vicesindaca di Calci, e vicepresidente della SdS Pisana, Valentina Ricotta, e l’assessora alle politiche sociali di Vicopisano, componente dell’assemblea dei soci della SdS Pisana, Valentina Bertini.