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Cascina, il sindaco Betti chiede l’annullare la delibera dell’Asl sui canoni livellari

“Invitiamo l’Asl Toscana Nord Ovest ad annullare la delibera sui livelli degli ex Arcispedali di Santa Maria Nuova siti nel Comune di Cascina, o a sospenderne gli effetti per procedere agli opportuni approfondimenti e ad accertare le posizioni giuridiche sostenute”. È questa la posizione dell’amministrazione comunale di Cascina, con il sindaco Michelangelo Betti che ha scritto formalmente alla direzione generale dell’azienda Usl Toscana Nord Ovest e, per conoscenza, al presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. Una richiesta che parte per tutelare sia il Comune che i numerosi cittadini che sono stati interessati dal provvedimento. “Nei giorni scorsi – spiega il sindaco nella lettera – sono arrivate anche al nostro ente le richieste di pagamento del canone livellare, proprio come a centinaia di privati cittadini che sono stati individuati, dopo decenni di inerzia, quali ‘debitori livellari’ e che per questo in alcuni casi si sono rivolti a noi per lamentare la ricezione dell’avviso di pagamento e chiedere supporto per opporsi alla pretesa”.

L’amministrazione cascinese evidenzia, nei confronti della direzione dell’Asl, anche il mancato coinvolgimento e l’assenza di preliminari informazioni sul procedimento che ha portato alla delibera. “Visto il ruolo e le prerogative dei Comuni nei rapporti con i cittadini, ci saremmo aspettati di essere coinvolti e informati prima. Abbiamo potuto approfondire la questione solo dopo aver ricevuto anche noi le lettere di richiesta dei canoni livellari e aver raccolto le segnalazioni da parte dei cittadini. Da questo approfondimento è emerso che nella procedura adottata non risultano completamente prese in considerazione le complesse vicende che interessano i beni di cui si discute, né quelle che riguardano l’istituto dei livelli”.

Dalle prime verifiche fatte, inoltre, risulta che “non solo i pretesi livelli per lo più non trovano riscontro nelle ispezioni catastali e/o ipotecarie – aggiunge Irene Masoni, assessora al patrimonio e all’edilizia –, ma, soprattutto, che molti di questi beni sono stati oggetto di molteplici atti di trasferimento senza che fosse riportata alcuna trascrizione pregiudizievole nei relativi rogiti o atti di provenienza. Anzi, che i beni oggetto della ricognizione nella ‘quasi totalità non presentano a livello catastale l’iscrizione del diritto del concedente’ è la stessa delibera dell’Asl a confermarlo”.

“In questi casi l’onere della prova – concludono Betti e Masoni – grava sul soggetto che si dichiara concedente e che quanto approvato o documentato dall’Azienda Usl Toscana Nord Ovest non integra alcun fondamento probatorio delle pretese, che avrebbe dovuto essere esposto chiaramente nell’avviso inviato all’ente e ai cittadini”. Per tutti questi motivi, dunque, il Comune di Cascina ha chiesto formalmente di annullare la delibera sui livelli.