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“Questo incrocio – così scrive Ferrante – è diventato pericoloso, soprattutto per pedoni e ciclisti, spesso giovani. Non ci sono le strisce e servirebbero anche dei dissuasori, il tutto in un quartiere già fortemente penalizzato. I posteggi del tribunale sono vietati ai residenti, il traffico esterno attratto dagli stalli blu è addirittura aumentato, ingorgo continuo sul ponte della Fortezza, sul Lungarno e su via Santa Maria.
“Da alcuni anni – com’è noto, continua il consigliere del PD – è stata modificata la viabilità all’incrocio di via del Buschetto e via Livia Gereschi con via Santa Bibbiana, con la riapertura al traffico privato di via Santa Bibbiana in direzione di piazza Mazzini, precedentemente riservata ai mezzi pubblici, anche nel tratto a senso unico alternato in corrispondenza del varco ZTL. All’intersezione è stato introdotto un semaforo che regola alternativamente gli accessi all’incrocio e al tratto a senso unico alternato da via Santa Bibbiana, da via del Buschetto e da piazza Giuseppe Mazzini.
Via Santa Bibbiana è divenuta una sorta di impropria tangenziale interna alla ZTL, percorsa da un traffico insostenibile di veicoli privati, dato il notevole numero di detentori di permesso di accesso alla ZTL Nord che si sono trovati ad essere di fatto incentivati ad attraversare la città in senso nord-sud proprio in quel tratto, anziché fuori dalla ZTL, anche se non diretti nella zona o nelle zone limitrofe o da esse provenienti.
Per l’intera lunghezza di via Santa Bibbiana , poi, non sono presenti attraversamenti pedonali né è regolato l’attraversamento pedonale in corrispondenza del semaforo.
I tempi piuttosto rapidi di transizione – si aggiunga inoltre – dal verde al rosso del semaforo in questione, nei diversi sensi di marcia ammessi si è prodotta in molti automobilisti e motociclisti la tendenza sbagliata e pericolosa ad accelerare in prossimità dell’incrocio e nel suo attraversamento, con il conseguente crearsi di frequenti situazioni di pericolo per l’incolumità dei pedoni e dei ciclisti.
Come già accennato, infine, il tratto di cui si parla si trova al centro di direttrici frequentatissime dai pedoni, in particolare per l’accesso ai servizi dislocati nella zona.
Fra questi, numerosissimi sono i minori, accompagnati o meno, diretti verso le scuole del quartiere o di ritorno da esse, particolarmente esposti ai rischi sopra esposti.
E’ dunque doveroso e imprescindibile – conclude Ferrante – ripristinare una situazione di minor carico del tratto, scoraggiandone la percorrenza da parte chi non proviene dalla zona, né nella zona è diretto”