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L’amministrazione comunale ha deciso di liquidare Amicobus srl, la società partecipata, interamente pubblica, che gestisce il servizio di trasporto scolastico a Cascina e Calci. Decisione che rappresenta un grave errore e che mette a rischio sia il futuro dei 12 lavoratori coinvolti sia la sicurezza e la qualità del servizio per studenti e famiglie – denuncia Dario Rollo, capogruppo di Valori e Impegno Civico. La giustificazione ufficiale, basata sull’applicazione della legge Madia, appare del tutto arbitraria e incoerente. Secondo questa norma, le partecipate con fatturato inferiore al milione di euro devono essere chiuse, ma è evidente che lo stesso criterio non viene applicato ad altre società pubbliche la cui conformità alle previsioni della legge è quantomeno discutibile. Perché Amicobus deve essere liquidata, mentre altre società no?
Preoccupazioni e interrogativi
Questa scelta solleva numerose questioni: 1. Il futuro dei lavoratori: che ne sarà dei 12 dipendenti di Amicobus? L’amministrazione non ha fornito alcun piano di ricollocamento o tutela, lasciando intere famiglie in una situazione di profonda incertezza. 2. Gestione dei mezzi comunali: i pulmini utilizzati da Amicobus sono di proprietà del comune, come verranno gestiti? Chi ne garantirà la manutenzione e l’operatività per assicurare la continuità del servizio? 3. Qualità e sicurezza del servizio: chi garantirà il mantenimento degli attuali standard di sicurezza ed efficienza? Le famiglie devono sapere che il trasporto scolastico continuerà senza disservizi. 4. Scelte opache: si teme che dietro questa decisione ci sia l’intenzione di affidare il servizio a cooperative esterne, senza considerare gli effetti negativi su lavoratori e comunità.
Una gestione arbitraria della Legge Madia
L’applicazione selettiva della legge Madia desta perplessità. Se la liquidazione di Amicobus è giustificata dalla normativa, perché lo stesso criterio non viene adottato per altre partecipate che non rispettano i requisiti? Questo trattamento differenziato lascia spazio al sospetto che ci siano ragioni non dichiarate dietro questa scelta. Dove sono i sindacati? Sorprende e preoccupa l’assenza di una posizione chiara da parte delle organizzazioni sindacali. I dipendenti di Amicobus meritano di essere difesi, e i sindacati devono intervenire con decisione per garantire i loro diritti.
Richiesta di trasparenza e confronto pubblico
Chiediamo all’amministrazione comunale di fare chiarezza: Quali sono i veri motivi che hanno portato a questa decisione? Quali garanzie verranno offerte ai lavoratori? Come verrà gestito il servizio di trasporto scolastico dopo la liquidazione di Amicobus? La scelta di liquidare Amicobus srl appare discriminatoria e penalizzante per lavoratori, famiglie e cittadini. Chiediamo un immediato confronto pubblico per discutere soluzioni alternative che garantiscano i diritti dei lavoratori e la sicurezza del servizio – conclude Rollo.