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Cosa rimane di una tempesta? Rimane il viaggio di un figlio. Un racconto che parla di nostalgia, di passioni e dei grandi amori che custodiscono il senso ultimo della vita. Il velista Giovanni Soldini e il regista Tommaso Romanelli saranno ospiti del Cineclub Arsenale di Pisa lunedì 9 dicembre, alle 20,30, per presentare il film No more trouble – Cosa rimane di una tempesta, la storia di un padre, di una madre e di un’onda assassina. Ma soprattutto, l’indagine sentimentale di un figlio. Un figlio che di quel giovane padre, così appassionato e avventuroso, non ricorda nulla. Attraverso il linguaggio del cinema, la memoria diretta dei testimoni e la potenza dei materiali d’archivio, Tommaso Romanelli avvia una ricerca alla scoperta del padre: l’ingegnere visionario, il velista senza paura, il dolcissimo marito di Fabrizia.
È la notte del 3 aprile 1998, al largo delle coste francesi l’equipaggio di Giovanni Soldini, a un passo dal record sulla traversata atlantica New York-Cape Lizard, sta fronteggiando una depressione atmosferica violentissima: mare forza 9, raffiche a 80 nodi, onde di 25 metri. Andrea Romanelli si trova al timone di FILA, barca del futuro che lui stesso ha progettato pochi mesi prima, quando in un istante un’onda anomala gigantesca la fa rovesciare. Andrea è l’unico disperso e non sarà mai più ritrovato. Il regista Tommaso Romanelli affronta un viaggio nella memoria e ripercorre la vita del padre. Un padre così appassionato e avventuroso, di cui non ricorda nulla.
Si legge nelle note di regia: “Quando a poco più di trent’anni mio padre scomparve in mare, io avevo quattro anni. Non ho ricordi di lui. Per tutta la vita la sua immagine si è formata in me quasi esclusivamente a partire dalle parole e dai ricordi di mia madre, finché cinque anni fa, un po’ casualmente, ho trovato in casa delle videocassette. Cinque figure, avvolte nelle cerate rosse e gialle, nel mezzo della tempesta: erano le immagini della traversata dell’Atlantico della barca Fila durante la quale mio padre e i compagni di equipaggio si erano filmati con una videocamera fino a pochi momenti prima del naufragio. Si trattava di Giovanni Soldini, Andrea Tarlarini, Guido Broggi e Bruno Laurent. Per me, in quel momento degli estranei. Quelle immagini, riemerse da un passato che non conoscevo, mi hanno scosso profondamente. Attraverso quei materiali avevo la sensazione che sarei riuscito finalmente a incontralo, a conoscerlo, a capire forse cosa gli fosse successo. È iniziata così una ricerca, che nel corso di quasi quattro anni, mi ha portato a raccogliere un enorme archivio”.
Tommaso Romanelli è nato a Venezia nel 1994. Laureato all’Università Bocconi in Economics and managments for Arts, Culture, Media and Entertainment con una tesi di ricerca sull’opera di Pier Paolo Pasolini, nel 2019 ha lavorato come assistente di produzione presso Tucker Film e Nefertiti Film e come assistente di regia sul set de L’Angelo dei Muri di Lorenzo Bianchini e di Piccolo corpo di Laura Samani. Dal 2020 ha ricoperto il ruolo di assistente all’insegnamento nei corsi sull’industria cinematografica presso l’Università Bocconi. No More Trouble – Cosa rimane di una tempesta segna il suo esordio cinematografico.