Physical Address
304 North Cardinal St.
Dorchester Center, MA 02124
Physical Address
304 North Cardinal St.
Dorchester Center, MA 02124
“Nell’uomo che maltratta non scatta il senso del limite, del rispetto. Davanti a sé non ha un pungiball ma una persona che ha diritto a esprimere la propria opinione, a dissentire. E’ su questo che dobbiamo lavorare: potenziare la consapevolezza che di fronte a me ho un’altra persona e di lei non posso fare quello che voglio.”
A dirlo, in vista della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, è Maria Antonietta Gulino, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana.
“C’è un mondo di modelli familiari che possono fare la differenza: l’idea di coppia che ho ereditato, cosa significa il rispetto dentro una relazione, che idea di “maschio” ho maturato. Nelle violenze c’è la tendenza patologica a non fermarsi, a non riuscire a dirsi: “no, non devo fare del male alla persona davanti a me” spiega la presidente Gulino.
“Non si nasce violenti. C’è una storia, c’è un’infanzia, ci sono vissuti, anche maltrattamenti subìti. Ecco perché è fondamentale la prevenzione: prima interveniamo e prima corriamo ai ripari – sottolinea Gulino -. Quando, ad esempio, vediamo a scuola una ragazza aggredita da un compagno diventa essenziale intervenire a protezione, in classe, sottolineando che quello è un comportamento che fa male.”
“La sensibilità della denuncia è cresciuta tra le donne, anche se resiste ancora l’idea che “tanto non lo rifarà”. L’idea della tolleranza ad un comportamento violento oppure una sudditanza di tipo economico, domestico: “cosa sarà di me se mi ribello?”. E allora si sopporta, si tollera – ricorda la presidente degli Psicologi della Toscana -. Essere indifferenti o lasciar correre rispetto a comportamenti di cui siamo vittime toglie la possibilità di difendere sé stesse, la propria libertà e i propri figli. Bisogna chiedere aiuto e rivolgersi a persone fidate, a centri antiviolenza, a professionisti della salute psicologica e mentale.”
“Qual è il primo campanello d’allarme? Tutte quelle volte che si percepisce indifferenza verso le proprie emozioni: torno a casa dopo una dura giornata di lavoro, vorrei parlarne con mio marito ma lui non mi ascolta e banalizza. Come se il mondo dell’uomo avesse più valore di quello della donna – dice Gulino -. Da qui può partire un’escalation che può portare alle botte, alla violenza fino ad arrivare al femminicidio. Lavorare in prevenzione serve ad aiutare una donna a dire di “NO” ad un comportamento aggressivo, insegnando a suo figlio, a sua figlia che bisogna pretendere rispetto da chi ci sta vicino, soprattutto se quella persona dice di amarci. L’amore non fa male.”