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Un’esperienza teatrale dove l’arte incontra la natura e diventa strumento di riflessione e consapevolezza. Sabato 9 e Domenica 10 Novembre, si terrà la performance finale itinerante del laboratorio di ricerca e sperimentazione teatrale “ART – In teATRo e in nATuRa”, nella magnifica cornice del Bosco delle Cerbaie a Quattro Strade di Bientina.
Il ritrovo è fissato alle ore 15:00 presso il parcheggio del Circolo Risorgimento di Quattro Strade, in Via del Ghinghero 2.
Il progetto è stato ideato e condotto da Elena Franconi in collaborazione con l’Associazione Il Forasacco, il patrocinio del Comune di Bientina e il sostegno della Sezione Soci Coop Valdera, con l’intento di abitare poeticamente la natura e i luoghi, immergendosi in un ambiente naturale distante dall’ambiente urbano e sanare quella frattura dolorosa che si è creata fra Uomo e Natura.
La performance segna la conclusione del percorso iniziato lo scorso 14 Settembre e sarà anche un’occasione per visitare il Bosco delle Cerbaie delle Quattro Strade di Bientina. Partendo da un piccolo pertugio laterale dal punto di ritrovo, i partecipanti cammineranno lungo un sentiero nel bosco, arrivando sulle sponde del lago di Bientina.
Attraverso l’utilizzo di diversi linguaggi – musica, teatro, movimento, parola – gli otto performers ispirati dal luogo daranno vita a una performance itinerante in cui il bosco sarà l’attore principale e i performer si muoveranno al suo interno come presenze attente e delicate.
L’evento è gratuito, ma aperto a un numero massimo di 40 partecipanti. Per prenotarsi si può contattare il CEA Bientina al numero 3394285001 o alla mail ceabientina@gmail.com
“Un evento nuovo per Bientina, una scommessa vinta che restituisce un’esperienza frizzante immersa nella natura – dichiara Desirè Niccoli, Assessora all’Ambiente del Comune di Bientina – La performance finale che coninvolge tutti i partecipanti rafforza la connessione che tutti noi dovremo avere con l’ambiente ed i luoghi che viviamo”.
“L’autunno è la stagione che ci ha accompagnati in queste otto settimane – spiega Elena Franconi – la trasformazione, il passaggio, il mutare dei colori. Distese di ciclamini hanno catturato i nostri occhi e l’odore della terra diventata umida ha pervaso le nostre narici. Il laboratorio è stato un continuo confronto con tutti questi stimoli, un laboratorio che ogni volta diveniva una performance. Come un viandante ci siamo mossi senza una meta predefinita. Abbiamo occupato spazi e incontrato luoghi che normalmente il viaggiatore non vede, li abbiamo abitati poeticamente. Il pubblico sarà accompagnato in un viaggio di andata attraverso quadri umani ideati e sperimentati dai performer e un viaggio di ritorno nella memoria perché ogni passaggio lascia un segno, una traccia”.