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In occasione della “Giornata mondiale della menopausa” le direttrici delle strutture Consultoriali, dell’Assistenza ostetrica e della Psicologia ospedale-territorio dell’Azienda USL Toscana fanno il punto sui servizi garantiti nei Consultori della Asl.
“Nel corso del 2023, ben 2.163 donne si sono rivolte ai Consultori della nostra Azienda in maniera specifica per la menopausa che – ricorda la direttrice dell’unità operativa complessa aziendale Attività consultoriali Rosa Maranto – è uno dei percorsi consultoriali previsti dalla delibera 674/03 della Regione Toscana e viene quindi gestito con una valutazione e una presa in carico globale che interviene in ogni dimensione della salute della donna. Il Consultorio può infatti offrire una risposta non solo ginecologica, ma complessa e multidisciplinare effettiva grazie alla presenza delle diverse figure professionali che definiscono l’equipe, in una logica di percorso clinico assistenziale, in raccordo con i servizi ospedalieri di secondo livello.
A questo numero di accessi vanno aggiunte le tantissime donne della fascia d’età perimenopausale che si sono rivolte al nostro servizio per altre motivazioni e che hanno comunque ricevuto un counselling e informazioni anche su questo tema. C’è ancora però poca consapevolezza e sono presenti molti stereotipi da superare relativi ad esempio la contraccezione in perimenopausa e la sessualità.
E’ quindi importante cogliere l’occasione di questa Giornata mondiale della menopausa per sensibilizzare sull’argomento e far conoscere cosa è possibile fare, sia per quanto riguarda la prevenzione che per migliorare il proprio benessere psico-fisico.
“L’ostetrica – sottolinea la direttrice dell’unità operativa complessa Assistenza ostetrica Cinzia Luzi – si prende cura della donna non solo durante la gravidanza, ma in tutte le fasi biologiche della sua vita e quindi l’accompagna anche in questo periodo attraverso la midwifery partnership, una relazione interattiva, paritaria e bidirezionale che crea un’alleanza e favorisce il prepararsi a vivere con serenità l’età postfertile ascoltando il proprio corpo e adottando uno stile di vita sano e orientato alla prevenzione. L’approccio è comunque sempre interdisciplinare. Particolare attenzione viene sempre più data anche alla salute pelvica e alla prevenzione di disturbi che possono incidere in modo fortemente sulla vita sociale, relazionale e sessuale della donna”.
“La menopausa – conclude la direttrice dell’unità operativa complessa Psicologia della continuità ospedale-territorio Patrizia Fistesmaire – un po’ come l’adolescenza è un momento di cambiamenti fisici e psichici, di profonde modificazioni del sé, dove incidono componenti ormonali, ma anche culturali, che influenzano l’immagine che la donna ha di sé stessa: si può creare un conflitto tra l’immagine reale, l’immagine sociale e il vissuto corporeo. La naturale fine dell’età fertile può essere vissuta come un periodo di mancanza e una perdita importante dove aumenta il senso di inutilità e la perdita di un ruolo significativo. Questo grande cambiamento può incidere fortemente specialmente se sono già presenti difficoltà sia psicologiche che sociali, come la situazione familiare, le responsabilità, le condizioni di lavoro, e portare a un disagio psicologico.
La psicologa interviene in modo integrato alle attività svolte dall’équipe consultoriale e può essere coinvolta fin dalle prime valutazioni per migliorare l’accettazione del cambiamento e l’adesione ad eventuali terapie o alle modificazioni del corpo.
La funzione della psicologia è infatti quella di sostenere la donna per migliorare lo stato di salute psicologica attuando in taluni casi una vera e propria ristrutturazione delle credenze sulla menopausa volte a modificare i pensieri negativi con cui purtroppo, ancora troppo frequentemente, si interpreta questa naturale fase della vita”.