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Sì allo sviluppo sostenibile e alla transizione energetica ma attenzione alle speculazioni e all’abusivismo green. Il Comune di Riparbella si unisce al grido d’allarme delle associazioni Città dell’Olio e Città del Vino chiedendo alla Regione di individuare le aree idonee per l’installazione di impianti di energia rinnovabile in modo responsabile. E con un approccio integrato e di tipo sistemico che vada a conciliare le necessità collegate alla transizione energetica quelle relative alla tutela e alla preservazione del territorio con i suoi ambienti, i suoi paesaggi e le sue tradizioni, e, ancor più, della sua attività primaria, l’agricoltura, fondamentale per la qualità della vita delle comunità locali che nella maggior parte dei casi si basano ancora su un’economia agricola. “I Comuni devono essere direttamente coinvolti nell’indicazione delle aree idonee – sottolinea la vice sindaca Monica Marraffa -. Non possono essere scelte solo in base a vincoli ambientali e paesaggistici ma devono essere tenuti in considerazione aspetti economici, sociali, le caratteristiche dei luoghi e del territorio agricolo. E anche quando si tratta di impianti già esistenti devono essere adeguatamente valutati gli effetti di impatto cumulativo che si andrebbero a creare nel caso di ampliamenti”. E proprio in virtù di questo Riparbella ha aggiunto un emendamento al manifesto dell’associazione che riunisce migliaia di comuni italiani e che è stato approvato in Consiglio Comunale.
Nel manifesto i Comuni si dicono assolutamente contrari a “progetti calati dall’alto”, senza un coinvolgimento attivo e integrato delle comunità locali e senza una co-progettazione partecipata dell’installazione degli impianti di energia rinnovabile”. “Come è avvenuto qui a Riparbella per il progetto di ampliamento del parco eolico – ricorda la vicesindaca -. Un progetto per il quale pretendiamo di essere coinvolti e ascoltati. Il territorio non deve essere un immenso campo fotovoltaico o un parco di pale eoliche, serve equilibrio”.
“Se è vero che la transizione energetica è un obiettivo importante per preservare il territorio ed il nostro ambiente, è anche vero che serve garantire equilibrio e una giusta armonia tra paesaggio, agricoltura e rinnovabili. Questa è la vera sfida dove serve governare con buon senso per non ritrovarsi ricchi di rinnovabili ma privi di paesaggio o agricoltura – rincara l’assessore Alessandro Lucibello Piani– . Un altro principio che ad oggi non viene riconosciuto è che tutti devono contribuire alla transizione: non è sensato che alcuni territori di pregio paesaggistico e ambientale, nel nome della transizione green, subiscano concentrazioni di impianti e vengano sacrificati sull’altare delle rinnovabili. Se le rinnovabili sono strategiche e necessarie, è giusto che ogni territorio faccia la sua parte sacrificandosi in proporzione magari partendo da quei territori che hanno bisogno di convertire zone industriali dismesse. Sarebbe ora che il fenomeno venga finalmente governato con principi chiari, pensando al benessere di tutti i soggetti coinvolti e limitando all’autoconsumo gli impianti in zone agricole e di pregio”.