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Pontedera, “La Madonna di Ripaia” location suggestiva di eventi: prossimo appuntamento venerdì 9 agosto ore 21.30

Il prossimo appuntamento sarà venerdì, con lo spettacolo di Utopia del Buongusto. Il 9 agosto, alle 21,30, Piccola Città Teatro presenta “Io Don Chisciotte”, nell’ambito di un festival che, in 42 serate, tocca luoghi simbolici del territorio.

E uno di questi è lo splendido Santuario della Madonna di Ripaia, a Treggiaia Alta. Una location unica, nel territorio comunale di Pontedera, su un colle alto quasi 150 metri, dal quale si gode una visione a 360 gradi e dove l’occhio può ammirare la valle dell’Arno fino a Pisa, i monti di Livorno, la Valdera e le colline ad est.

Anche tappa apprezzatissima della celebre camminata tra i sapori “Mangialonga”, l’ampio spazio aperto davanti alla piccola chiesa ( che ospita regolarmente le celebrazioni di messe ed è anche meta gettonata per i matrimoni ) diventerà così un palcoscenico davvero suggestivo per gli attori che si esibiranno davanti ad un pubblico sistemato nel curatissimo prato. 

Un appuntamento col teatro che farà il paio con un altro evento, stavolta musicale, ospitato solo pochi giorni fa nella stessa area e cioè il concerto, applauditissimo, del funambolico quintetto Volosi all’interno del festival Musicastrada, che, già da tempo, ha scelto i luoghi prospicienti al Santuario per alcuni dei suoi spettacoli.

Una immersione totale nel verde che ha visto l’area accogliere anche un’altra iniziativa suggestiva: si tratta del progetto Art in Teatro e in Natura, ideato e realizzato da Elena Franconi in collaborazione con l’associazione Il Forasacco e il sostegno del Comune di Pontedera e della sezione soci Coop Valdera. Alcune settimane fa i prati dell’oratorio della Madonna di Ripaia a Treggiaia sono stati la location della performance finale itinerante del laboratorio di ricerca e improvvisazione teatrale nella natura e racconto poetico “Verde Speranza”.

Una performance, partecipatissima, scattata più in basso e che, dopo avere attraversato un’oliveta, è arrivata sul colle, il punto più alto del paese. E attraverso l’utilizzo di diversi linguaggi e con l’ispirazione del luogo, la natura è stata “abitata” in unione con l’uomo, con una conclusione della performance che ha narrato un racconto poetico sulla leggendaria nascita dell’Oratorio.