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Nuove specie vegetali ornamentali, commestibili e ricche di micronutrienti, originarie dell’Australia e del Sudafrica, si preparano al debutto sul mercato italiano e dei paesi del Mediterraneo, grazie al contributo della ricerca scientifica condotta all’Istituto di Produzioni Vegetali della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. L’industria delle piante ornamentali in Italia è chiamata ad aprirsi a nuovi orizzonti di produzione per affrontare le sfide della competitività internazionale. Grazie alla ricerca scientifica alcune specie native dell’Australia e del Sudafrica, potrebbero essere coltivate e commercializzate in Italia e nei paesi del bacino del Mediterraneo, dimostrando una maggior adattabilità ai cambiamenti climatici, grazie alla loro resistenza alla siccità, e un valore aggiunto legato alla commestibilità dei frutti e alla ricchezza in composti bioattivi, dal forte valore nutritivo.
Sono stati, infatti, presentati dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa al secondo convegno nazionale di orticoltura e floricoltura, organizzato a Padova dalla Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana, i risultati preliminari del progetto NATIVASA (“Exploring edible NATIVe Australian and South African plant species for Mediterranean ornamental industry”), finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca con fondi dell’Unione Europea nell’ambito del Next Generation EU, a sostegno del sistema nazionale della ricerca PRIN2022, coordinato da Antonio Ferrante, già docente dell’Università di Milano e ora professore ordinario di Orticoltura e Floricoltura dell’Istituto di Produzioni Vegetali della Scuola Superiore Sant’Anna, in collaborazione con Anna Mensuali, docente dello stesso Istituto, responsabile scientifica del progetto per la Scuola Superiore Sant’Anna.
Il gruppo di Ortofloricoltura dell’Istituto di Produzioni Vegetali della Scuola Superiore Sant’Anna, rappresentato dai docenti Antonio Ferrante e Anna Mensuali e dalla dottoranda Annalisa Meucci, ha presentato al convegno della Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana le linee di ricerca e i primi risultati su alcune delle nuove specie ornamentali, i cui frutti sono commestibili, originarie del Sud Africa e Australia, come innovazioni di prodotto nel settore floricolo italiano.
Nel dettaglio, sono state due le ricerche presentate a Padova dall’Istituto di Produzioni Vegetali della Scuola Superiore Sant’Anna, per il progetto NATIVASA: “Identificazione di specie australiane e sudafricane da introdurre nel settore produttivo delle piante ornamentali” e “Riproduzione e moltiplicazione vegetativa di specie native australiane per il progetto NATIVASA”. Questo progetto, che sarà sviluppato in collaborazione con Flora Toscana, importante realtà del florovivaismo nazionale e con alcuni docenti del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari ed Agroambientali dell’Università di Pisa, ha proprio l’obiettivo di esplorare specie vegetali autoctone australiane e sudafricane non tradizionali, sottoutilizzate e non esplorate, che mostrano una maggiore tolleranza alla siccità, e un minor fabbisogno nutrizionale. Tali specie vegetali possono dimostrarsi adatte per l’industria ornamentale del Mediterraneo, riducendo l’apporto di risorse idriche durante la produzione e fornendo al vivaismo italiano nuove colture redditizie a valore aggiunto, con caratteristiche di maggiore sostenibilità.