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Di seguito la lettera inviata da “Valori e Impegno Civico Dario Rollo” inerente ad un’analisi ed un punto di vista del gruppo sull’emendamento al decreto Pnrr che prevede nei servizi consultori la possibilità del coinvolgimento di soggetti del Terzo Settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità.
Tale documento – si legge – nasce a seguito della discussione avvenuta nell’ultimo consiglio comunale di Cascina sull’ordine del giorno ad oggetto la legge 194, presentato del Partito Democratico, nel quale esprimeva ferma disapprovazione all’emendamento in quanto, secondo il loro parere, “minaccerebbe la libertà delle donne e risulterebbe quale attacco ben specifico alla laicità delle Istituzioni pubbliche”.
Questa la lettera.
Nell’ultimo consiglio comunale di Cascina il Partito Democratico ha presentato un ordine del giorno ad oggetto la legge 194 con cui esprimeva ferma disapprovazione all’emendamento al decreto Pnrr che prevede nei servizi consultori la possibilità del coinvolgimento di soggetti del terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità in quanto, secondo il loro parere, minaccerebbe la libertà delle donne e risulterebbe quale attacco ben specifico alla laicità delle Istituzioni pubbliche. La possibilità di collaborazione tra consultori ed enti del terzo settore è già prevista dalla legge 194, non è vero che nel Pnrr ci siano norme sull’aborto e non è vero che l’emendamento non c’entri col Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, visto che proprio la Missione 6 ‘Salute’ del Pnrr prevede la realizzazione di strutture di prossimità per l’assistenza sanitaria territoriale, le “Case della Comunità”, che comprenderanno anche i servizi dei consultori. D’altro canto, nessuna ripresa né resilienza sarà mai possibile se l’Unione Europea non affronterà il tragico inverno demografico che rischia di far collassare i sistemi socio-economici dei suoi Paesi membri, e che vede nel sostegno alla maternità e alla natalità uno snodo cruciale e obbligato. Nella discussione e nel testo ho sentito e letto posizioni agghiaccianti del PD. Si è richiamata la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea e la Costituzione italiana in merito ai diritti di ogni individuo, dimenticando che anche il concepito è un individuo. O non lo è secondo i rappresentanti del PD? Si preferisce inserire tra i diritti fondamentali costituzionali (avendo richiamato nel testo la costituzione francese) e dell’Unione Europea (carta dei diritti) quello dell’aborto (e della morte del concepito) anziché fondare uno Stato o l’insieme di Stati sulla vita, sulla famiglia, sull’altruismo, sul futuro della nostra società. Sentito consiglieri di centrosinistra affermare che con l’emendamento “ci sarebbero più diritti giuridici al concepito che alle donne“. Affermazione aberrante! Quali sarebbero tutti i diritti giuridici del concepito e chi li difenderebbe? Avrebbe solo un diritto: quello di nascere e vivere la propria vita. Penso che il concepito non chieda altro. Salvare una vita, quando e se possibile, sarebbe una minaccia alla libertà delle donne? Un attacco ben specifico alla laicità delle Istituzioni? Non esistono laici che lottano per la vita? Bisogna credere in un Dio per salvare un essere umano (quando possibile) o lo possono fare anche persone che non credono a nessun Dio? Una politica che incentivi la cultura dello scarto, una società individualista ed egoista orientata ai propri desideri (non diritti!), è una politica fallimentare che porterà la nostra società ad implodere. Non nascondo che ci siano situazioni molto difficili per tante donne, che hanno il diritto di essere aiutate nella loro scelta, ma non penso che un soggetto qualificato ed esperto nel sostegno alla maternità possa essere una minaccia alla libertà delle donne così come non lo è per la laicità delle nostre Istituzioni.
F.to
Dario Rollo
Capogruppo Lista ‘Valori e Impegno Civico Dario Rollo’