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Dal mese di giugno il Centro multidisciplinare di ricovero breve dell’Aoup (direttore Rocco Rago, foto) si arricchisce di due nuovi percorsi dedicati a procedure innovative urologiche ed endocrinologiche, ampliando così la già notevole offerta sanitaria ai cittadini, in linea con la sua mission: innovazione delle tecniche e riduzione del disagio ospedaliero (ospedale a impatto lieve), con standard qualitativi e di sicurezza elevati.
Un primo percorso è stato organizzato per i pazienti candidati a procedure tiroidee mini-invasive con “tecnica termo-ablativa a luce laser”, quindi senza intervento chirurgico, che già da anni erano eseguite dall’endocrinologa Teresa Rago nell’Unità operativa di Endocrinologia 1 (diretta da Ferruccio Santini) ma che ora è stato codificato in una prospettiva multidisciplinare, con la partecipazione anche dell’Unità operativa di Endocrinologia 2 (diretta da Rossella Elisei) e dell’Unità operativa di Endocrinochirurgia (diretta da Gabriele Materazzi). A questo percorso sono dedicati un ambulatorio laser e uno di follow-up dei pazienti, seguendo i criteri della Lean Healthcare e dell’ospedale a impatto lieve. Il trattamento, indicato in casi selezionati di pazienti con nodulo tiroideo benigno, è di breve durata, ben tollerato dal paziente, sicuro, non invasivo e non necessita di anestesia generale. Le complicanze sono rare e temporanee e la dimissione avviene nel giro di poche ore (in regime di day hospital). Pur non essendo sostitutivo dell’intervento chirurgico, consente di ridurre le dimensioni del nodulo con miglioramento dei disturbi compressivi e del disagio estetico.
L’altro percorso, allestito con i medesimi criteri innovativi, è dedicato all’Unità operativa di Urologia I (diretta da Riccardo Bartoletti) che, dopo una fase sperimentale, ha individuato il Centro di ricovero breve dell’Aoup come la sede ideale dove eseguire procedure all’avanguardia in regime di day-surgery nel trattamento della patologia prostatica benigna. La prima di queste tecniche, della durata di pochi minuti, è eseguita con “procedura termo-ablativa a luce laser” e consente di trattare pazienti con qualsiasi dimensione prostatica, garantendo la preservazione della funzione sessuale nel 97% dei casi. La seconda è denominata “terapia con vapore acqueo Rezum” ed è destinata a pazienti più giovani e con ipertrofie prostatiche meno rilevanti. Attraverso il canale urinario, viene introdotto un ago a radiofrequenza che genera vapore acqueo, mantenendo inalterate le funzioni sessuali nella pressoché totalità dei pazienti. La terza, denominata “fusion”, è una terapia focale laser per il trattamento del carcinoma prostatico, la quale consente di evitare la rimozione completa dell’organo e le conseguenti complicanze relative al trattamento radicale: impotenza e incontinenza urinaria