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E’ stato illustrato nella commissione consiliare competente il progetto del Comune di Pisa “Fare Squadra”, in collaborazione con il gruppo Paim, per sensibilizzare, prevenire e contrastare fenomeni di bullismo e cyberbullismo, sia nelle scuole che nelle associazioni sportive.
Le attività, che si inseriscono nell’ambito di Giovani Sì, il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani, sono svolte a Pisa all’interno dell’Istituto di Istruzione Superiore IPSAR Matteotti e nel Centro Universitario Sportivo di Pisa. In una prima fase sono stati individuati 20 peer educator dell’Istituto Matteotti con cui si è iniziato un percorso di formazione, avviato a febbraio e concluso ad aprile. I peer educator, successivamente, hanno svolto i primi incontri nelle classi del biennio.
«Sono molto soddisfatto del Progetto Fare Squadra e dell’apprezzamento da parte dei diretti interessati, i nostri ragazzi», afferma Riccardo Buscemi assessore alle politiche scolastiche del Comune di Pisa. «Mi auguro che anche nel 2025 si possa continuare questa positiva esperienza nel mondo della Scuola e dello Sport, con idonei stanziamenti da parte della Regione Toscana, da integrare con fondi del Comune».
Gabriella Porcaro assessore alle Pari Opportunità, commenta così: «il progetto Fare squadra è stato promosso grazie ad un cofinanziamento regionale per contrastare il fenomeno del bullismo declinato in tutte le sue possibili forme. I fenomeni del bullismo e della disparità di genere sono innanzitutto culturali, per questo è importante intervenire nelle scuole che rappresentano la prima comunità formativa e il luogo per la crescita e la costruzione identitaria di ciascuna persona. Il progetto Fare squadra intende creare consapevolezza su questi fenomeni che purtroppo sono aumentati. Per questi motivi, visto il successo del lavoro svolto fino ad oggi, confidiamo di poter ottenere ulteriori finanziamenti regionali per dare continuità al percorso formativo proposto assicurando interventi capillari all’interno delle scuole rivolgendoci ai ragazzi e alle ragazze ma anche alle famiglie, in molti casi assenti, e al corpo insegnante che deve vigilare sull’insorgere di questi deprecabili fenomeni».
«E’ stato un percorso che ha portato a risultati concreti – ha dichiarato Frida Scarpa, asseossore allo Sport e politiche giovanili ; entrare a stretto contatto con i ragazzi e le loro fragilità è lo strumento corretto per tentare di accompagnarli verso il recupero di situazioni critiche. Ho apprezzato molto la tecnica del confronto peer to peer, sicuramente la più efficace poiché consente il processo di identificazione che meglio permette ai giovani di aprirsi, far emergere la casistica e azionare le soluzioni. Lo sport è arma vincente nelle politiche giovanili, alleato contro bullismo e cyberbullismo, non solo per il suo indubbio valore educativo e sociale ma in quanto consente di sviluppare autostima, equilibrio e l’importanza di fare squadra».
Il progetto continuerà le sue attività in estate durante i campi solari presso il CUS e riprenderà i laboratori nelle scuole da settembre. Inoltre, porterà avanti una campagna di sensibilizzazione e divulgazione con una serie di eventi in programma e attraverso la divulgazione sulle pagine social.